IL PRECEDENTE - Lazio-Roma 3-2, il derby si vince con testa e cuore

09.02.2014 09:00 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Lazio-Roma 3-2, il derby si vince con testa e cuore

Ci siamo, poche ore e sarà di nuovo derby. Una partita capace di paralizzare una metropoli come Roma, la città più bella del mondo che, per una giornata, si prende un meritato riposo da ogni impegno. Non c'è pranzo dai parenti che tenga, nessun matrimonio organizzato, nessuna festa che possa interrompere i riti di ogni cittadino; oggi c'è il derby, per tutto il resto si vedrà. Ci si alza con una strana sensazione, un mix tra voglia di fare la storia e consapevolezza del fatto che l'impresa alla quale stiamo andando incontro potrebbe riverlarsi vana. Le ore scorrono lente in un silenzio assordante, poi l'orologio che indica l'una, è ora di andare allo stadio. Di derby si potrebbe stare a parlare per ore, ognuno ha un ricordo particolare, un'emozione legata a questa o quell'altra partita, qualcosa che rende la madre di tutte le sfida la Partita, quella da ricordare. Ogni stracitadina è storia a sè, ma mai come oggi i punti di contatto con una delle storiche imprese biancocelesti sono evidenti.

19 marzo 2008, Stadio Olimpico. Il derby della Capitale inizia nel segno di Gabriele Sandri; il papà in Curva Sud, Cristiano, il fratello, in Nord, i capitani delle due squadre sotto la gigantografia di Gabriele per depositare i fiori. Sono 24 i punti che separano la due squadre in classifica, ma sul campo non si vedono: poco più di 5 minuti e Kolarov, su punizione, colpisce la traversa. Il match non è spettacolare, la Roma non riesce ad impensierire la retroguardia laziale fino a quando non ci mette lo zampino il destino. Behrami rinvia proprio addosso a Taddei che, con la spalla, imprime alla sfera una traiettoria impossibile che vale lo 0-1. La Lazio non ci sta e sul finire del primo tempo riacciuffa il pari grazie ad una combinazione Rocchi-Kolarov che porta il terzino sul fondo, cross smanacciato da Doni e palla sui piedi di Pandev che non fallisce il tap-in. Il secondo tempo riparte con gli stessi interpreti, sono ancora Pandev e Kolarov  far venire i brividi alla retroguardia giallorossa. Poi, come un lampo, arriva l'episodio che può cambiare la storia del match: cross dalla sinistra, Bianchi viene steso da Juan, calcio di rigore che Rocchi trasforma, rimonta completata. La gioia laziale dura appena 6 minuti, è Perrotta a riportare tutti sulla Terra firmando il 2-2. Partita che sembra scorrere via senza sussulti, poi, quando i rimorsi stanno per lasciare spazio ai rimpianti, ecco che Pandev scodella in mezzo, Mauri sbaglia la rovesciata, ma il suo tiro diventa un assist per Behrami che si avventa sul pallone, regalando la gioia più grande ai tifosi laziali e spengendo, di fatto, ogni sogno di gloria giallorosso.

Tanti, troppi i punti di contatto tra quel match e quello di oggi pomeriggio; le perplessità della vigilia, il ritardo in classifica dei biancocelesti, allora 24 punti ora 19 senza contare la partita che Totti&Co. dovranno recuperare contro il Parma, la Roma impegnata nella lotta scudetto e la Lazio a combattere per l'Europa meno nobile dopo aver superato un momento difficile. Con quella vittoria la squadra di Delio Rossi si rilanciò in classifica, spezzando definitivamente i sogni di gloria della Roma, impegnata nella lotta scudetto con l'Inter; troppo spesso dimentichiamo corsi e ricorsi storici, troppo spesso scordiamo che il futuro non è nient'altro che la visione di uno stupendo passato; l'occasione è troppo ghiotta per non essere sfruttata come già fatto in tempi non troppo remoti...