Lazio, a febbraio in visita a Formello il tecnico Zé Ricardo: "Inzaghi un esempio"

Si chiama José Ricardo Mannarino, ma in Brasile lo conoscono tutti come Zé Ricardo. Perché ne parliamo? Perché a febbraio, prima che il calcio fosse messo in stand-by dall’epidemia di coronavirus, ha avuto l’occasione di viaggiare in Italia per conoscere Simone Inzaghi e il suo metodo di lavoro. Parte di una dodici giorni che ha visto il tecnico 48enne, dopo aver ottenuto la licenza pro dalla federazione brasiliana, aggiornarsi anche presso i ritiri di Milan e Fiorentina. A Formello l’ex Flamengo e Internacional è sbarcato grazie all’intermediazione di Stefano Mauri in una settimana particolare, quella che ha visto i biancocelesti preparare la sfida Scudetto poi vinta contro l’Inter. “Non ho notato cose nuove, un qualcosa che mi avesse fatto dire: ‘Questo non l’ho mai visto’. Oggi abbiamo accesso a tantissime informazioni. Ho apprezzato invece molto il lavoro tattico, come va affrontata la gara. C’è molta ripetizione e questo lavoro a lungo termine fa la differenza. Inzaghi ha iniziato con la Primavera, poi è arrivato in prima squadra. Questo è quello che vuol dire credere in una proposta”, racconta a globoesporte.com.
I GIORNI A FORMELLO - Zé Ricardo ha confessato di aver parlato molto con Inzaghi che, lo scorso mese, gli aveva confidato di non pensare ancora al sogno Scudetto nonostante la distanza minima con la Juventus. L’obiettivo primario è infatti quello di mantenere il grande vantaggio per un posto in Champions League. L’allenatore di Rio de Janeiro si è confrontato anche sul 3-5-2, marchio di fabbrica del tecnico laziale. Ha spiegato soprattutto come in Brasile ci sia un pregiudizio su questo schieramento, tacciato di essere troppo difensivista, ma come il modulo sia perfetto per la Lazio alla luce delle caratteristiche dei suoi esterni. Uno sguardo, Zé Ricardo, lo ha dato anche più in basso assistendo a una gara della Primavera biancoceleste. E pure al fratello Pippo in una sfida di Serie B del suo Benevento capolista, una delle ultime tappe prima di Atalanta-Valencia di Champions League. Un’importante esperienza per aggiornarsi in vista di una nuova avventura: “Era quello che mi serviva”. Fa niente se i club brasiliani ultimamente cerchino sempre di più allenatori stranieri: “Fa parte della naturale evoluzione del gioco, l’importante è che vinca il nostro calcio”, ha concluso Zé Ricardo. Che nel suo curriculum potrà giocare a suo vantaggio anche i consigli di Simone Inzaghi.
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Pubblicato il 18-03 alle 18.20