Lazio, Ballotta: "In Champions vietato distrarsi. Strakosha o Reina? Dico che..."

Tradici anni fa, l'ultima volta in cui la Lazio giocò la Champions League, a difendere la porta biancoceleste c'era Marco Ballotta. L'ex portiere, in vista del match di questa sera contro il Dortmund, ha detto la sua in una lunga intervista rilasciata a Il Messaggero in cui parla anche del suo passato:"In Champions giochi nel livello più alto che ci sia, la concentrazione e l’attenzione deve essere sempre al massimo, non puoi sbagliare perché se giochi in campionato con squadre di metà classifica o ancora più basse, gli errori che fai ti vengono perdonati, ma se li commetti con Bayern, Barcellona o Real o City allora sei finito. E non puoi tornare indietro. Sei al top e devi giocare al top senza fare errori, altrimenti sei finito”.
PRIMA VOLTA - “La prima volta che senti la musichetta della Champions, ti vengono i brividi, poi tutto passa, ma li per lì, è una bella emozione e io l’ho avvertita sia con la Lazio del 2000, ma anche quella del 2007. E’ una manifestazione meravigliosa, alla quale devi dare tanto e devi stare al massimo, sennò sono guai”.
INZAGHI - “Simone sa bene che significa giocare in questa competizione, ancora ricordo quei quattro gol segnati al Marsiglia, non stava nella pelle, anche se, a mio modo di vedere, quella sera era ispirato e poteva farne molti di più, ma è andata bene così. Siamo stati fortunati, non è un girone complicato, ce la possiamo giocare alla grande e possiamo passare il turno, ne sono sicuro”.
DORTMUND - “E’ la gara che ci voleva in questo momento. Se la Lazio fa una grande prestazione, magari riesce a battere il Borussia Dortmund, tutto si potrebbe sistemare e la squadra riprendere fiducia e soprattutto a volare. Io ci conto molto su questo, anche se mi sarebbe piaciuto che la società avesse fatto qualcosa in più, ma la squadra c’è”.
STRAKOSHA E REINA - “Sono due portieri affidabili e bravi. Thomas in porta è davvero bravo, mi piacerebbe vederlo più cattivo nel dirigere la difesa. Secondo me per fare il salto vero da campione, dovrebbe diventare più aggressivo nel comandare e farsi sentire dai suoi compagni, senza paura o timori referenziali. Quando ci riuscirà, e non è detto che avvenga proprio grazie alla Champions, allora potrà arrivare al top. Reina? Grande uomo e grande leader. Il suo arrivo farà bene anche a Strakosha che in questi anni, forse, ha avuto secondi un po’ soft, diciamo così. Lo spagnolo a me piace, se devo essere sincero, coi in piedi è davvero bravo, per Simone è perfetto, sa guidare la squadra, ma tra i pali per me è normale, anzi è più bravo Strakosha, senza dubbi”.
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