Lazio, Monelli: "Prima annata di Sarri positiva, ma si poteva fare meglio"

30.05.2022 11:55 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Antonio Pilato - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Monelli: "Prima annata di Sarri positiva, ma si poteva fare meglio"
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Intervenuto a Lazio Style Radio l'ex attaccante della Lazio Paolo Monelli ha fatto un punto sulla stagione dei biancocelesti lasciandosi andare anche ad alcune tematiche di stretta attualità come la finale di Champions League vinta dal Real Madrid.

STAGIONE LAZIO TARGATA SARRI - "Positivo ma non positivissimo, credo si potesse fare qualcosa in più. Sicuramente a rendere tutto più facile è un bomber con Immobile che ha vinto per 4 volte la classifica dei marcatori. La società sembra felice dell'operato di Sarri e lo sta aspettando. Il tecnico dal canto suo sta cercando di inculcare una mentalità vincente e di far giocare sempre la palla. Un processo che la Lazio aveva già intrapreso con Inzaghi".

SU LUIS E ALBERTO E MILINKOVIC - "Luis Alberto non ha avuto lo stesso rendimento degli altri anni, ma non so per quale motivo sia accaduto. Bisognerebbe chiedere all’allenatore. Come diceva Ancelotti l’allenatore deve mettere nelle condizioni i calciatori di esprimere il proprio potenziale. Non bisogna focalizzarsi troppo sui moduli che alle volte lasciano il tempo che trovano. Milinkovic invece è stato decisivo in diversi frangenti, è un calciatore di uno spessore notevole. Non so come andrà a finire e se alla fine resterà o meno alla Lazio".

SCUDETTO E CHAMPIONS LEUGUE - "Quando ci sono le finali l’importante è vincere. Liverpool superiore nel gioco rispetto al Real Madrid, ma Ancelotti sa come fare in questi casi. Ha fatto in modo che non potessero pressare alto. Quando si vince si ha sempre ragione e bisogna sapersi adattare agli avversari e su questo Carletto è un maestro. Per quanto riguarda lo scudetto, il Milan lo ha meritato perché ci ha creduto più delle altre. Ritengo però che come rose Inter e Napoli fossero superiori. Ibrahimovic è stato l’uomo spogliatoio, anche se ha giocato poco è stato molto importante nel processo di maturazione della squadra".