Lazio - Verona, il precedente: il 5-4 del 2002, dallo show alla quasi rimonta

LAZIO - VERONA - Finalmente la Lazio recupera l'unica gara del girone di andata che ancora le mancava, quella con il Verona. Dopodiché, la classifica della squadra di Inzaghi sarà reale e non più virtuale. C'è la possibilità di scavalcare l'Inter, andare a -2 dalla Juventus e mandare Atalanta e Roma a -13: sarebbe una vittoria importantissima per dare seguito al sogno. Servono tre punti, come il 21 aprile del 2002...
LAZIO - VERONA, IL PRECEDENTE - Trentaduesima giornata di Serie A, la Lazio di Zaccheroni incrocia il Verona di Malesani. 'Zac' sceglie Stam come terzino destro, a centrocampo ci sono Castroman e Stankovic sulle fasce, davanti la coppia Fiore-Lopez con Inzaghi e Crespo in panchina. I pronostici vedono i biancocelesti favoriti, ma al 10' gli ospiti gelano l'Olimpico: Couto viene sgambettato, l'arbitro non fischia, Camoranesi serve a Frick il pallone dell'1-0. Le proteste della Lazio non bastano per annullare il gol, serve solo reagire: al 29' un'azione insitita dà a Stam l'occasione dentro l'area di girare in porta, con la palla che tocca prima la traversa e poi entra. Continua la pressione degli uomini di Zaccheroni, la combinazione Favalli-Lopez-Stankovic impegna Ferron in calcio d'angolo. Sugli sviluppi dello stesso nasce il rigore per un fallo di mano del Verona: Lopez trasforma di potenza e firma il sorpasso in tre minuti. È appena iniziato lo show della Lazio: Stankovic di coscia mette dentro il 3-1, poi si ripete con uno strepitoso cucchiaio nel secondo tempo. Il 5-1 è opera di Crespo. Lazio dilagante, che però abbassa la guardia e uno dietro l'altro arrivano gli assalti del Verona. In dieci minuti, dal 35', gli ospiti si avvicinano minacciosi: segna Colucci, poi Cossato, infine la punizione di Adailton. In un attimo ecco il 5-4, incredibile. Ma non c'è più tempo per fortuna della Lazio.
Lazio - Verona, il comunicato della Nord: "Non mancate, ci sarà una sorpresa"
FORMELLO - Lazio, Patric insidia Bastos. Correa migliora, ma tocca ancora a Immobile e Caicedo