Perin: "Covid una bestia subdola. Juve-Napoli? Non è colpa del Genoa"

Il portiere, primo positivo nel club, racconta la sua esperienza e attacca: "Se ci fossimo chiamati Inter o Juve, saremmo stati rispettati di più".
16.10.2020 11:30 di  Alessandro Menghi  Twitter:    vedi letture
Fonte: La Repubblica
Perin: "Covid una bestia subdola. Juve-Napoli? Non è colpa del Genoa"
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© foto di Federico De Luca

CORONAVIRUS, PERIN - "Non sono l'untore del calcio italiano". Si difende Mattia Perin in un'intervista a Repubblica, lui che è stato il primo positivo di una lunga catena di contagi nel Genoa (17). Il club rossoblù ha affrontato il Napoli senza sapere del focolaio e da lì si è innescato un effetto domino che ha portato anche alle positività nel Napoli. Ora Perin è guarito e ha ripreso ad allenarsi, ma chiarisce di non sentirsi assolutamente responsabile: "Questa è una malattia subdola, la puoi prendere in taxi, oppure schiacciando il bottone di un ascensore. Nella mia famiglia sono tutti negativi. La verità è che in una dozzina di ore cambia il quadro clinico, neppure gli specialisti sanno molto del Covid 19. E sia chiaro che il caos di Juve-Napoli non è iniziato per colpa del Genoa".

RISPETTO E TIFOSI - "Noi calciatori siamo molto scrupolosi. Nessuno toglie la mascherina, rispettiamo regole e distanziamenti, poi è chiaro che in campo veniamo a contatto, è inevitabile. Poteva accadere a chiunque. Di sicuro, se ci fossimo chiamati Real Madrid, Inter o Juventus, saremmo stati rispettati di più. Senza pubblico che calcio è? Tristissimo. Gli stadi vuoti mi fanno piangere il cuore. La pandemia ci ha dimostrato che i tifosi sono essenziali quanto e più degli atleti, compresi i tifosi avversari".

EFFETTI"Siamo giovani, siamo atleti allenati e ne usciamo bene, però questa è una brutta bestia, subdola. Se dicessi che non mi ha destabilizzato un po', mentirei. Resto convinto che tutto sia nato in laboratorio e non dalla trasmissione animale. Non c'è mai stato panico e devo ringraziare lo staff del Genoa. Se un infortunio lo metti in conto, per le malattie è diverso. E questa è differente da tutte. Infida, come ogni nemico sconosciuto. La malattia ci rende migliori? Migliori non so, diversi di sicuro. Quando si soffre, si smette di essere ragazzini".

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