Stadio Roma, dalle europee al terremoto in casa giallorossa: la situazione

Dopo le elezioni europee e il terremoto tecnico e dirigenziale in casa Roma, potrebbe cambiare anche la situazione sul fronte stadio di Tor di Valle
18.06.2019 07:05 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Stadio Roma, dalle europee al terremoto in casa giallorossa: la situazione

La vicenda legata allo stadio a Tor di Valle rischia di finire in un vicolo cieco. Il terremoto tecnico e dirigenziale in cui sta finendo la Roma può avere delle ripercussioni anche sulla vicenda della costruzione dell'impianto. I tifosi giallorossi sono oggi molto più disponibili a mollare il progetto stadio fortemente voluto da James Pallotta.

SVILUPPI - Il Corriere della Sera riporta che mercoledì ci sarà una nuova riunione tecnica al dipartimento Urbanistica dell’Eur che servirà a fare un aggiornamento sulla Convenzione urbanistica, ossia il contratto tra i proponenti e l’amministrazione. L'ultima volta fece segnare una brusca frenata, stavolta si potrebbe andare oltre. Si litiga sui soldi extra e sulla modalità vincolata dell’eventuale erogazione da parte dei proponenti, sulla spartizione dei futuri proventi dei parcheggi, sugli oneri per gli espropri nell’opera di unificazione della via Ostiense con la via del Mare, sul concetto di contestualità tra opere pubbliche e private. L'amministrazione spinge per ottenere in anticipo ponti e ferrovie, la Roma per la posa del primo mattone e per svincolarsi dalle lungaggini della burocrazia.

RIPENSAMENTI - La novità in questa vicenda può essere rappresentata dal cambio di sensibilità della giunta Raggi sul tema dopo il flop del M5S alle elezioni europee. Il no alla speculazione edilizia proveniente dai comitati di quartiere e in linea con i valori originari del Movimento, sempre secondo il Corriere della Sera, potrebbe far prevalere il fronte del rigore:  la soluzione potrebbe essere quella di voler indurre i proponenti al diniego che solleverebbe il Campidoglio dalla responsabilità di un no pesante. La Roma, da parte sua, cerca una sponda nel Comune di Fiumicino (favorevole a ospitare lo stadio) per fare pressioni. I terreni visitati nell'area fiumicinese però non sono nella disponibilità del comune, l’iter dovrebbe ripartire daccapo e il progetto dovrebbe essere alleggerito del business park, ovvero l’autentico motore finanziario dell’operazione stadio.

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Pubblicato il 17/06 alle 23:00