La magistratura scopre l'archivio del fiscalista Oliverio: tra i nomi sulla lista anche Paolo Berlusconi e Lotito

Era stato arrestato a inizio novembre, con l'accusa di aver pilotato nomine e affari dell'ordine religioso dei Camilliani. Ma Paolo Oliverio era in realtà il commercialista di fiducia di esponenti delle istituzioni e uomini d'affari e - secondo l'accusa - sarebbe stato anche il "riciclatore" dei soldi della ‘ndrangheta e di alcuni esponenti della criminalità romana. Come riporta Corriere.it, Oliverio sarebbe pertanto il "custode di numerosi segreti, come dimostrano le migliaia di file trovati nei suoi computer e nelle chiavette Usb sequestrate al momento dell’arresto". "Il suo archivio - esordisce l'articolo - svela rapporti riservati con alti prelati, funzionari dell’ intelligence, militari della Guardia di Finanza, imprenditori e politici". Il gip ha negato la scarcerazione, in attesa "dell’esito delle verifiche su questi legami". Nello stesso articolo, il quotidiano milanese scrive: "Ci sono nomi noti come quelli di Paolo Berlusconi e Claudio Lotito nella lista delle frequentazioni del commercialista, ma anche quello di Marco Squatriti l’avvocato di affari ex marito di Afef Jnifen, coinvolto in numerosi scandali finanziari e tuttora latitante per una bancarotta da oltre 90 milioni di euro. Con loro Oliverio avrebbe tentato alcune operazioni finanziarie e in alcuni casi sarebbe riuscito a piazzare anche alcuni «colpi» da milioni di euro. È lo stesso meccanismo utilizzato nei rapporti con Lorenzo Borgogni, ex manager di primo livello di Finmeccanica con il quale condivideva alcune quote societarie e sarebbe riuscito ad orientare appalti gestiti da imprese del Gruppo. Tutto passava da decine di aziende, nella maggior parte dei casi intestate a prestanome, che il professionista avrebbe utilizzato per «ripulire» fondi di provenienza illecita". Come riporta sempre Corriere.it, i magistrati stanno cercando di fare luce anche sui presunti rapporti con esponenti dei servizi segreti e sui suoi legami in Vaticano. Paolo Oliverio è lo stesso che, secondo un'indagine della Finanza del mese di novembre, avrebbe voluto far comprare la Sambenedettese a Claudio Lotito, attraverso l'utilizzo di un prestanome. Una vicenda di cui Lotito dichiarò con forza: "Questa gente proprio non la conosco. Il sindaco di San Benedetto mi chiese se potevo fare qualcosa per salvare la Samb, gli dissi di no: io ero proprietario di Lazio e Salernitana, i regolamenti lo vietano. Stop".