Lazio, presentazione "Diluvio e Delirio": Lotito insieme a Cragnotti, rivivi il live

FORMELLO - Giornata simbolica a Formello, nel centro sportivo il passato si incontra con il presente: Sergio Cragnotti insieme a Claudio Lotito, l'occasione giusta la presentazione del libro "Diluvio e Delirio" scritto da Manuele Baiocchini e Valerio Spina, dedicato alla vittoria dello Scudetto del 14 maggio 2000. Segui la diretta scritta dell'evento (inizio ore 12) su Lalaziosiamonoi.it.
Sullo schermo viene trasmesso un video che ripercorre l'ultima giornata della Serie A 1999-2000, poi prendono parola i due autori. Parte Manuele Baiocchini: "Il tempo per scriverlo è stato poco, c'è stato un lavoro di ricerca e di approfondimento. È ricco di passione, ci sono tantissimi aneddoti, il lavoro giornalisto è stato capillare per ricostruire le situazioni nel migliore dei modi".
Valerio Spina: "Abbiamo messo tanto di noi in questo libro. Abbiamo optato per il libro, e non su un docu-film, perché abbiamo pensato fosse il modo migliore per raccontarlo, quella storia lo meritava".
Riccardo Cucchi, voce per Radio Rai per la telecronaca di Perugia-Juventus: "È stata la telecronaca più difficile della mia vita, dovevo nascondere il vulcano nel mio cuore. Sono laziale fino al midollo, avevo vissuto il tricolore del 1974. Io sono un semplice testimone di quella giornata, però con grande orgoglio".
Presente in sala stampa anche il capitano attuale Mattia Zaccagni: "È vero, la Lazio ti entra dentro, la città ti fa respirare questa cosa. Conoscevo diversi aneddoti, ascoltando il racconto sulla lite tra Couto e Simeone capisco perché ora noi abbiamo i coltelli di plastica (ride, ndr)... L'anno scorso ho fatto una scelta importante per la mia carriera, la lazialità mi ha portato a rimanere qui e sposare questo progetto".
Le parole di Claudio Lotito: "Non esiste un futuro se non esiste un passato. Il termine lazialità sembra un termine superficiale per chi non la vive bene, c'è chi ha rinunciato agli interessi personali per la Lazio stessa. La Lazio oggi emana valori sostanziali, fondamentali, è l'unica società che è stata insignita del titolo di ente morale. Io porto sulle spalle questo ruolo con orgoglio e responsabilità. Contano i risultati, ma anche il coinvolgimento emotivo di stare al servizio della gente. Bisogna trasmettere i valori fondanti, il rispetto delle regole, il merito, lo spirito di gruppo nei momenti complicati. Io ho un grande rispetto per Sergio Cragnotti e quello che ha fatto, erano altri tempi e c'era un'altra mentalità. Oggi ci sono regole diverse, ci vuole attenzione al bilancio, prima non era un elemento fondamentale. Prima c'era il patron che metteva i soldi. I diritti tv all'epoca si trattavano individualmente, oggi no. Non c'è più la concezione di vincere a qualsiasi costo, ma se c'è merito. Noi a volte non abbiamo raccolto quanto seminato in campo, però è un problema di tempo. Io voglio costruire una casa sul cemento armato e non sulla sabbia, vedete quanti club stanno scomparendo. Io mi sono fatto carico di situazioni pregressi, il Napoli e la Fiorentina hanno cancellato quel debito in modo diverso. Ho fatto vedere a Cragnotti il centro sportivo di Formello, l'ho conservato, preservato e migliorato, ho l'obbligo di tutelare e tramandare i valori del club. Spero che mio figlio possa portare avanti il progetto e non desista da questo intento. Questo club può insegnare a tanti su come bisogna comportarsi. Grazie Sergio (Cragnotti, ndr), se oggi siamo qui è per te e tutti gli altri presidenti. Ho vinto diverse coppe, non lo scudetto, ma non desisto. Con l'organizzazione e lo spirito di gruppo i risultati arriveranno".
Parla Sergio Cragnotti: "Sono cambiati i tempi, è un'altra epoca, forse noi abbiamo vissuto momenti particolari. La Lazio e la Roma volevano uscire da quell'enigma di provincialità che governava il calcio romano. Volevamo ribaltare l'egemonia delle squadre del nord. Volevamo far vivere ai tifosi una nuova era. Ci siamo riusciti grazie a grandi uomini, Tanti sono ora allenatori come Simeone o Inzaghi. Auguro che la Lazio ci possa far rivere certe emozioni. Io sono entrato 35 anni fa per soccorrere la Lazio. Faccio i complimenti a Lotito per come ha migliorato Formello. Spero che il presidente riesca a portare la Lazio sempre più in alto in campo nazionale e internazionale".
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