Castan non ha dubbi: "Roma più grande della Lazio, ma il 26 maggio non mi va giù"

Una stagione ai box, frenato a forza. La battaglia più grande alle spalle, vinta. Poco importano i colori, Castan ce l’ha fatta. Il centrale difensivo brasiliano è rientrato nei ranghi, la Roma l’ha aspettato a braccia aperte. Manna dal cielo per Garcia, dopo un anno di Astori e delle sue malefatte. L’ormai 29enne cresciuto nelle giovanili dell’Atletico Mineiro si è concesso in esclusiva al Corriere dello Sport. Le sensazioni del rientro, il profumo del campo. Lo scontro tutto da vivere per un’altra stagione ancora con la Lazio: “Giallorossi più avanti dei biancocelesti? Difficile dirlo, non si può neppure fare un paragone. Posso sembrare di parte, ma è anche una questione di tradizione. Da bambino in Brasile sentivo parlare solo della Roma, è una squadra che ha più prestigio. Quando sono arrivato in Italia ho capito che è proprio così. È difficile trovare un tifoso della Lazio in giro per il mondo, invece ovunque li trovi della Roma. Per uno straniero non c’è paragone”. Eppure la partita incubo per Castan entro i confini del Belpaese rimane la finale di Coppa Italia persa proprio contro i rivali cittadini: “Quel derby è ancora nella mia testa, è stata la partita più brutta della mia carriera. Ho perso poche finali, quella non mi va giù. Spero di poterla giocare un’altra volta”. Mentre Castan era costretto a guardare il campionato nostrano dalla tv, c’era un brasiliano che incantava le platee. L’Aquila sul petto ed il turbo nelle gambe: “Felipe Anderson lo conosco, ci siamo visti 2-3 volte. È un bravissimo calciatore, un bravo ragazzo. Peccato che abbia sbagliato squadra… Gli auguro di fare bene per andare via il più veloce possibile (ride, ndr)”.