Tavares, talento intermittente: riscatto a giugno, ma la Lazio valuta il futuro

RASSEGNA STAMPA - La notte di San Siro ha mostrato il lato doppio di Nuno Tavares: strappi brillanti in campo aperto e soliti limiti difensivi, fino allo stop per crampi. Rientrava dopo un mese e solo tre giorni di allenamento, ma resta il problema della continuità: l’ultima presenza era il 17 aprile, contro il Bødo Glimt, quando si era fermato dopo 26 minuti per un guaio muscolare. Stavolta lo staff crede di aver individuato la causa dei problemi fisici, ma i dubbi restano.
Tavares va gestito con attenzione: è un rischio impiegarlo troppo, specie tre volte in una settimana. Il ds Fabiani ha anticipato l’intenzione di confermarlo: il riscatto dall’Arsenal sarà formalizzato a inizio giugno, per 5 milioni pagabili in cinque anni. La Lazio potrebbe decidere di puntare ancora su di lui, sperando in una stagione con maggiore continuità.
A San Siro si è fermato per crampi, non per un nuovo infortunio, ma Tavares ha saltato 10 delle ultime 16 partite in Serie A: praticamente assente nel girone di ritorno. Eppure, tra settembre e dicembre aveva convinto, gestito con intelligenza e alternato con Pellegrini. I problemi sono iniziati a gennaio, in parallelo con la squalifica di Pellegrini in Europa e i contrasti con l’allora tecnico. Da lì, una spirale negativa da cui sta provando a uscire. La speranza è che una settimana piena di allenamenti lo rimetta in campo da titolare contro il Lecce. Poi sarà tempo di valutazioni: Pellegrini sarà riscattato, ma potrebbe chiedere la cessione e dunque arriverà almeno un altro terzino sinistro.
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