'Tutto il calcio' compie 60 anni, Cucchi: “In un Chelsea - Lazio ho fatto 'l'elettricista'”

Voce di intere generazioni. Ora romantico baluardo di un calcio che non c'è più, è la tecnologia che avanza. Eppure la radio resiste e oggi può festeggiare i 60 anni di vita della più importante trasmissione sportiva italiana: Tutto il calcio minuto per minuto. Tra i timbri storici del programma non può non essere presente anche Riccardo Cucchi: “Il mio apprendistato è durato tre anni, dal 1979 al 1982. Dovevo stare in cabina coi 'big' e annotare su un foglietto il numero di calci d'angolo, era un approfondimento molto severo”, sono le sue parole riportare dalla rassegna stampa di Radiosei. Poi la prima partita (Campobasso-Fiorentina di Coppa Italia), e una carriera da professionista esemplare durante la quale ha sempre sottaciuto la propria fede laziale. Eppure proprio al seguito della Lazio gli è capitato uno degli episodi più strambi della sua vita da radiocronista: “I problemi tecnici ci angosciavano. Il momento peggiore è stato a Londra prima di un Chelsea - Lazio di Champions League. Non funzionava il telefono e l'ho dovuto riparare io con cacciavite, forbici e nastro isolante”. Anche questo fa parte della nostalgia dei tempi andati, che Cucchi ricorda così: “C'era educazione e rispetto. Non ci saremmo mai sognati di dire che un tiro fosse 'inguardabile', né di criticare aspramente l'arbitro. Tutto il calcio ha reso questo sport una passione più che un business, ecco perché è amato da tante generazioni”.
"AUGURI LAZIO!": TOTTI METTE 'MI PIACE'