Morabito e il retroscena del mancato ritorno di Nesta alla Lazio: "Che rimpianto, sarebbe stata una squadra fantastica"

07.07.2011 20:06 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: millenovecento-sslaziofans.it/ di Stefano Greco
Morabito e il retroscena del mancato ritorno di Nesta alla Lazio: "Che rimpianto, sarebbe stata una squadra fantastica"
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© foto di Federico De Luca

Nel giorno in cui firma insieme a Philippe Piola il trasferimento di Djibril Cissè alla Lazio, Vincenzo Morabito toglie definitivamente il velo su una vicenda che noi di “Millenovecento” vi avevamo raccontato il 18 maggio scorso, tra lo scetticismo e l’ilarità generale, prendendoci anche qualche insulto, come capita sempre più spesso in questo ambiente quando si racconta una verità. Ed in anticipo sulla massa.
“Il mio rimpianto più grande? Non essere riuscito a convincere Alessandro Nesta a tornare alla Lazio, peccato. Il fratello Fernando era entusiasta e Lotito lo avrebbe preso. Ci ho provato era la sorpresa di tre mesi fa ai tifosi. Con lui, oltre all’arrivo di Klose, Cissé, Cana e Marchetti, sarebbe stata veramente una splendida Lazio, sulla carta la più bella dopo quella dell’era-Cragnotti”.
Ed allora, per chi se l’è persa, andiamola a raccontare nuovamente nei dettagli questa vicenda che ho vissuto in prima persona in quei giorni. Venerdì 18 marzo, Vincenzo Morabito e mi chiama e mi dice di aver ricevuto dalla società il mandato per riportare Alessandro Nesta alla Lazio, in silenzio. Non ha il numero del cellulare  Nesta (che hanno in pochissimi) e non vuole chiamare troppo in giro per averlo per non correre il rischio che la cosa esca fuori. “Mi dai una mano? Mi fido di te, so quanto sei laziale, quanto ci tiene al ritorno di Sandro, che sei uno che si tiene le cose e che sei molto legato a Volfango Patarca”.
Gli dico subito di sì, quindi ci dividiamo i compiti: lui prova a contattare direttamente Nesta (che sta in ritiro a Palermo dove il Milan il 19 affronta i rosaneri siciliani) tramite un giocatore del Milan amico, io provo a contattare tramite Volfango Patarca, Fernando, il fratello-procuratore di Nesta. Riusciamo entrambi: Alessandro è vago, il fratello invece è entusiasta dell'idea, perché l'offerta è quella di un contratto biennale da giocatore e poi da dirigente, con l'idea di far diventare in futuro Nesta il punto di riferimento del settore giovanile della Lazio.
Dopo qualche giorno di telefonate ed sms, arriva la doccia gelata. Fernando Nesta comunica a Vincenzo Morabito che il fratello ha deciso di restare per un altro anno al Milan. Una scelta di vita, non di natura economica, perché non si è mai parlato di cifre e perché comunque un contratto biennale da calciatore con la prospettiva di diventare dirigente vale comunque più del contratto annuale da calciatore firmato a fine campionato da Nesta con il Milan: sia dal punto di vista economico che di prospettiva.
Questi sono i fatti. Perché Nesta abbia deciso di dire di NO, lo sa solo lui. Di certo, uno che vuole seriamente Nesta, sapendo che va in scadenza di contratto, non si sveglia all'improvviso a metà marzo. Se uno ha intenzione di riportare seriamente uno come Nesta a Roma, facendolo diventare un punto di riferimento di un progetto, questi discorsi li inizia mesi prima, senza pretendere una risposta su due piedi a poco più di due mesi dalla scadenza del contratto. Ma questa è un'opinione strettamente personale. Fatto sta che, mai come in passato, c'è stata la possibilità di riportare Alessandro Nesta a casa, che Lotito aveva deciso di provare a prenderlo chiudendo una volta per tutte una ferita destinata, probabilmente, a non rimarginarsi mai. Ma è andata male, cose da Lazio....