Lazio, il derby di Danilo Cataldi: da ragazzo con un sogno a condottiero vittorioso

09.11.2022 07:23 di  Tommaso Marsili  Twitter:    vedi letture
Fonte: Tommaso Marsili - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, il derby di Danilo Cataldi: da ragazzo con un sogno a condottiero vittorioso

Le lacrime dopo il triplice fischio di Orsato e la festa sotto la Nord, portato in trionfo dai compagni con la fascia da capitano al braccio. Il derby di Danilo Cataldi è concentrato in questi istanti. La stracittadina per lui è iniziata una settimana fa, dopo la partita con la Salernitana. Il giallo rimediato da Milinkovic e la conseguente squalifica gli ha consegnato la fascia nella partita più importante per lui. Lo ha rivelato poi nel post partita: "È da anti professionista ma io dopo la Salernitana che Sergej è stato qualificato non ho pensato a niente altro se non a questa. E’ una cosa brutta ma questa partita era importante. Dopo l’Olanda non sono riuscito a dormire, due giorni e mezzo in cui mi alzavo presto mangiavo poco non sono riuscito a dormire, faccio questa partita da quando ho 12 anni, è stata una cosa difficile e bella. Se dovessi rivivere il pre? Mai, è stato complicato".

LA PARTITA - Una volta entrato in campo e iniziata la partita non c'è stata storia: il ragazzo di Ottavia si è impossessato del centrocampo lasciando poco spazio agli avversari. Personalità e tecnica a servizio della Lazio, la sua squadra del cuore. Anche le statistiche confermano la grande prestazione: in 90 minuti ha giocato 58 palloni, effettuato 32 passaggi (80% di precisione) e 13 recuperi; è stato il secondo biancoceleste ad aver corso di più (13.038km), il secondo a essere più pressato (55.9% di pressione ricevuta) e il quinto più disponibile a ricevere palla (68.62%). Le contromosse della Roma non sono bastate a tamponare il 32, trascinatore di un popolo intero. 

LA GIOIA FINALE - Dopo 90 minuti di tempi regolamentari e 10 di recupero la Lazio si è aggiudicata la stracittadina. Il triplice fischio di Orsato ha liberato Cataldi da tutte le pressioni vissute. Le critiche si sono sgretolate, lasciando spazio agli elogi per un ragazzo che ha sempre anteposto l'amore per la Lazio a tutto. L'esultanza emozionante insieme ai tifosi ne è la prova. Ne è passato di tempo da quel 18 gennaio 2015, giorno in cui Danilo coronò il suo sogno esordendo in Serie A con la Lazio. 187 partite dopo con la stessa maglia ne ha realizzato un altro: vincere la stracittadina da condottiero del suo popolo. Su Instagram, a mente fredda, ha realizzato quanto fatto: "Per un ragazzo nato e cresciuto nella Capitale come me, quella di ieri non è stata solo una partita. È la partita. Un sentimento che ti scorre nelle vene. Tutto quello che ho vissuto e provato sul campo dell’Olimpico ieri è stato qualcosa di meraviglioso. Unico. Una serata perfetta, degna della più bella città del mondo". Danilo adesso è uomo. Ha esperienza e carattere. La consacrazione è avvenuta anche nello spogliatoio: Pedro, campione di caratura internazionale, lo ha portato in trionfo sotto la Nord (un anno prima la scena è stata la stessa, ma con i ruoli invertiti). Difficilmente Danilo Cataldi si dimenticherà di questa giornata in cui è stato il simbolo di un amore eterno e il condottiero del suo popolo. 

Pubblicato il 08.11