Niente tavolo tecnico per Olympia

20.11.2010 07:36 di  Riccardo Mancini   vedi letture
Fonte: Il Tempo
Niente tavolo tecnico per Olympia
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© foto di Alberto Fornasari

Contrordine, per fortuna. Niente tavolo tecnico permanente per monitorare ogni quindici giorni la salute dell'aquila. L'idea del delegato per gli animali del sindaco Alemanno, Federico Coccia, è naufragata prima ancora di prendere vita. Ieri era fissata alle 12 la prima riunione a via Aldovrandi nei pressi dello zoo ma è andata deserta. La convocazione riguardava il veterinario della Lazio Marino Filipponi, il team manager Maurizio Manzini, oltre al falconiere Juan Bernabè, tutti per il club biancoceleste, oltre a veterinari, biologi e zoologi del Comune. Erano stati invitati anche la Lipu e la Forestale. La Lazio, però, dopo contatti frenetici, decideva di non presentarsi, forte ormai dell'ok avuto dal Campidoglio. Coccia spiega non senza un pizzico di delusione: «Non c'è stato l'incontro, non se ne fa più nulla. I politici hanno deciso che Olympia può volare all'Olimpico, la mia idea era volta solo a tutelare la salute dell'aquila ma è naufragata. I motivi? Non so, comunque abbiamo parlato nella nostra riunione della difficile situazione dei canili comunali proprio come avevate chiesto sul vostro gionale». Coccia passa e chiude. Anche grazie al pezzo pubblicato su «Il Tempo» mercoledì che evidenziava l'inutilità del tavolo tecnico, il controllo quindicinale non ci sarà. Oltretutto la Lazio è convinta di aver già presentato la documentazione richiesta. A termini di legge l'aquila risiede a Formello e quindi l'Asl di competenza è quella del paese alle porte di Roma dove sorge il centro sportivo biancoceleste. Quindi non sono necessari controlli nella Capitale piuttosto chi vuole, se richiesto, può andare a trovare Olympia nella sua splendida voliera a cinque stelle dove vive all'interno del Parco di Veio. Ogni giorno i falconieri gli offrono pranzi a base di salmone, carne di pollo o coniglio di cui «Oly» è ghiottissima tanto da ingrassare di un chilo e mezzo da quando è venuta in Italia. Meglio così, tutto saltato. I laziali sono felici perché sembrava un atteggiamento persecutorio nei confronti del simbolo della squadra di calcio più antica di Roma. Anzi, qualche tifoso è arrivato a sospettare che il boicottaggio di Olympia fosse dettato più dalla fede calcistica che da reale amore per le aquile. Soddisfatti anche i cittadini perché con tutti i problemi relativi agli animali presenti in città impiegare risorse umane ed economiche per salvaguardare il rapace più coccolato d'Italia, sarebbe stato davvero uno spreco.