Atalanta - Lazio, Sarri: "Atteggiamento da vera squadra. Luis Alberto..."

24.10.2022 07:38 di  Ludovica Lamboglia  Twitter:    vedi letture
Atalanta - Lazio, Sarri: "Atteggiamento da vera squadra. Luis Alberto..."
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La Lazio vince e convince con una bellissima prestazione ed espugna Bergamo per 2-0. Zaccagni e Felipe Anderson mandano a tappeto l’Atalanta di Gasperini e guadagnano tre punti preziosissimi in un cammino d’oro. Al termine del match è intervenuto Sarri ai microfoni di DAZN: "Prima di cominciare a rispondere bisogna fare i compimenti al terreno di gioco spettacolare dell’Atalanta, il terreno è straordinario e ci ha facilitato a giocare un buon calcio. Abbiamo fatto una buona partita, il fatto che l’Atalanta non sia stata pericolosa è merito anche nostro. Siamo soddisfatti perché la temevamo, si è visto anche con le altre squadre in Europa. Ci dà soddisfazione ma appena arriviamo a  casa dobbiamo pensare a giovedì. Felipe? Sono giocatori con caratteristiche completamente diverse, è chiaro che volevamo dare pochi punti di riferimento agli avversari. Se fanno partite con questa determinazione anche nelle piccole cose si vedeva che non voleva prendere gol, è un atteggiamento da squadra che sta dentro la partita e che non vuole subire gol con facilità come successo lo scorso anno. Perché parlavo poco? Avevo paura di Orsato. Quando la squadra fa quel che deve fare è inutile mettersi a urlare. Siamo insieme da più di un anno ed è chiaro che quel che vogliamo preparare è più facile rispetto all’anno scorso. Romagnoli non aveva bisogno di granché per caratteristiche aveva bisogno di una linea che si muove come la nostra, è sempre stato un giocatore di livello. A livello umano ha grande personalità, si è inserito in punta di piedi ma sta diventando un grande punto di riferimento per tutti. Vecino è un giocatore di sostanza e che se c’è bisogno puoi farlo giocare davanti alla difesa e ha una buona intensità oltre che fisicità. Abbiamo avuto Luis Alberto un po’ acciaccato e visto il risultato ho preferito tenerlo fermo e vedere se si risolve questo piccolo acciacco. Giovedì? E’ strano il  girone perché superficialmente quasi tutti hanno pensato che la squadra danese e austriaca non fosse a livello delle altre due. Lo Sturm lotta con il Salisburgo, i danesi stanno risalendo la classifica. Dobbiamo lottare giovedì e se non basta dobbiamo andare a fare punti anche in Olanda".

Maurizio Sarri ha parlato, al termine di Atalanta - Lazio, anche ai microfoni di Lazio Style Channel: “Oggi l’atteggiamento della squadra era di gente che non voleva prendere gol. Ho visto una rincorsa di 60 metri di Zaccagni, centrocampisti fare legna in mezzo al campo. L’atteggiamento ti porta a non subire, cosa che non avevamo l’anno scorso. La squadra ha fatto una partita di qualità, anche sotto pressione ha fatto viaggiare la palla. La prestazione complessiva è buona ed è dovuta anche alle condizioni di un terreno straordinario. Su un terreno così, possiamo giocare così. In casa è difficile farlo”.

“Esultanza data da aggiore consapevolezza? C’è la soddisfazione di una squadra che sapeva di affrontare una gara difficile. Ci siamo detti che la differenza fra una squadra media e una che vuole diventare forte è il secondo tempo. Hanno risposto, erano soddisfatti per questo. Stasera devo smettere di esserlo, giovedì c’è da giocare”.

“L'esaltazione è un sentimento negativo, ci deve essere entusiasmo, positività. Quando facciamo quello che dobbiamo al 100%, possiamo fare qualsiasi risultato. Immobile? Ciro lo vorremmo sempre avere, i ragazzi sono stati bravi a recepire ciò che gli ho detto in tutta la settimana. Chi ha reso 100 deve rendere 105. Tiriamo fuori tutti qualcosa in più. Siamo stati anche avvantaggiati dal tipo d'avversario, una squadra che cerca continui punti di riferimento, noi con tre attaccanti non glieli davamo”.

“Cambi di formazione? Sette gare in 21 giorni è dura per tutti. Qualcuno potrà farle tutte, ma alcune di queste partite saranno di 30 minuti. Calendario folle, mi metto anche nei panni di ragazzi che dopo 7 partite in 21 giorni, vanno a giocare un Mondiale. È dura”.

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