Collegio arbitrale: Stendardo ottiene risarcimento danni

Guglielmo Stendardo ha ottenuto dal collegio arbitrale della Lega un risarcimento di 200 mila euro, richiesto dal calciatore, dopo essere stato messo fuori rosa dalla Lazio, che in estate non gli permise nemmeno di partire per il ritiro. Come annunciato in precedenza, Stendardo aveva intentato questa azione legale per una questione di principio, affinché in futuro non si permetta più alle società di fare ai calciatori quello che lui stesso ha subito. La somma, ricevuta come equo indennizzo, sarà devoluta in beneficienza. Intervenendo ai “Noi Biancocolesti”, in onda su Radio Erre 2, il legale del giocatore, Luciano Ruggiero Malagnini, parla della decisione del Collegio arbitrale: “In aula c’è stata una discussione animata, perché la Lazio si è difesa con le proprie argomentazioni, ma poi il collegio ha recepito la fondatezza delle nostre motivazioni, riconoscendo il 20% dello stipendio al calciatore, che poi è quello che stabilisce in questi casi l’art. 7. Guglielmo con questo processo ha inteso dare un segnale serio nei confronti di questi atteggiamenti che le società assumono nei confronti dei propri tesserati, discriminando la posizione di taluni rispetto ad altri. È stata solo una questione di principio. La volontà di Stendardo, infatti, non è prendere questo denaro per un arricchimento personale, tanto è vero che devolverà questa somma per una fondazione laziale o romana, poi si vedrà. La fondazione Sandri, potrebbe essere un’idea. Il caso di Mutarelli dimostra che in Lega accadono cose strane, visto che è previsto il rito accelerato, poi però non ci sono i presidenti per fare i Collegi e uno non ha diritto di difendersi nei tempi giusti. La causa di Stendardo era nata durante il ritiro, ma i tempi lunghi ci hanno impedito di discutere un eventuale reintegro, visto che nel frattempo si è trasferito al Lecce. Quanto successo è stato lesivo anche per l’immagine di Guglielmo, che veniva da un’ottima performance fatta alla Juventus e ,vedersi relegato fuori squadra, per lui è stato molto doloroso. Tra l’altro la Juventus non l’ha riscattato per l’eccessivo costo del cartellino. Questo vuol dire che la Lazio lo stimasse un calciatore importante. In ragione di questo risulta indecifrabile l’atteggiamento della società, che non lo ha portato in ritiro, svalutando così un proprio patrimonio. Va anche detto che Stendardo non sollecitò sin dal primo giorno di ritiro la Lazio attraverso la diffida. Ha cercato fin quando era possibile un recupero del rapporto, ma nei suoi confronti c’è stata una chiusura totale da parte della società”.