Lazio | De Angelis (All.Birkirkara): "Baroni farà bene. Laziale nel cuore. Qui a Malta sogno l'Europa"

Nascere a maggio del 1974 è già un primo, importante, fattore di lazialità. Si intreccia su queste basi, e non solo, il rapporto col biancoceleste di Stefano De Angelis. Oltre 450 presenze fra i professionisti e una carriera che lo ha portato a giocare con maglie importanti: Cagliari, Cosenza, Salernitana, Genoa, Catanzaro, Avellino fra le altre. Poi l'avventura da allenatore, iniziata dalla Serie D 2011-2012 col Città di Marino, fino scavallare i confini. Attualmente è uno dei "laziali" all'estero che fa ben figurare i colori capitolini. A Malta il suo nome è sulla bocca di tutti. Merito di stagioni di livello da vice all'Hamrun Spartans e della nuova avventura da allenatore al Birkirkara. Una responsabilità non da poco in quella che è stata la città più grande e abitata dell'isola dal Medioevo fino al 2018 (superata poi da St. Paul's Bay ndr). Il motto della città è In hoc signo vinces e De Angelis, in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, viaggia sulla stessa linea d'onda: "L'obiettivo è fare meglio dello scorso anno visto che il Birkirkara non ha raggiunto un posto di classifica gratificante per società, club e calciatori. Bisogna migliorare, partiamo dalle prestazioni del precampionato che ha già fatto intravedere qualcosa di positivo".
La BOV Premier League 2024/2025
"L'inizio non sarà sicuramente facile. Il calendario ci ha riservato due squadre importanti, attrezzate per un campionato importante, come Balzan e Marsaxlokk, con quest'ultimi che sono usciti in modo non fortunatissimi dalla Conference League. Il Balzan alla prima è una squadra forte. Hanno cambiato molto, sono fisici e ben strutturati. Noi ci stiamo attrezzando pian piano, mancano 2-3 pedine per completare la rosa. Speriamo di arrivare a dama il prima possibile, vogliamo fare un campionato importante e arrivare fra le prime 3 in classifica".
Tanta Italia nel Birkirkara
"Si, abbiamo giocatori, abbiamo il presidente, Michael Valenzia, di mentalità prettamente italiana. I miei collaboratori anche sono italiani, portati da me dall'Italia. Gran parte della mentalità è la nostra, speriamo di portare l'esperienza giusta per migliorare i giovani, elevare gli esperti,e riportare il Birkirkara a un paio di anni fa quando espresse un buon calcio vincendo anche la coppa di Malta".
Il calcio a Malta visto dopo un po' di anni
"Se parliamo di campionato, fino a qualche anno fa, ero molto scettico io in primis sui valori della competizione. Ma grazie anche agli italiani arrivati i miglioramenti sono arrivati. A partire da Mangia, allenatore della Nazionale prima, fino a quello attuale, Michele Marcolini. A testimonianza di ciò ci sono le buone prestazioni fatte nelle varie competizioni europee, parlo di preliminari di Champions e Conference League. All'Hamrun, dove lavoravo, abbiamo perso la finale playoff contro il Partizan Belgrado per entrare ai gironi, e parliamo di una squadra che ha una storia. Poi l'anno successivo abbiamo ben figurato su campi importanti come Maccabi Haifa e Ferencváros. Esperienza fantastiche, che hanno lasciato un buon ricordo calcistico. Speriamo che nel futuro questa sia una base per vivere altre grandi avventure e notti europee, a partire dal mio Birkirkara".
Passiamo alla Lazio, come vedi la stagione di rivoluzione?
"Per la Lazio è finito un ciclo. Sono partiti giocatori come Milinkovic, Luis Alberto e Immobile, che hanno fatto la storia recente del club. Normale che i tifosi adesso dovranno attendere un pochino. Ripartire da zero con certe situazioni da resettare non è facile. Sono però convinto che Baroni farà bene come a Verona. E' un allenatore che ha le idee ben chiare e lo ha fatto capire da subito, vedi la situazione Immobile. Per tanti tifosi della Lazio è stata una coltellata al cuore, e lo capisco. Ora però si deve ripartire da altro. Da un allenatore che ha voglia di far bene e dimostrare il suo lavoro ripartendo da zero e portando la Lazio dove merita di stare e dove i tifosi sperano di arrivare il prima possibile".
Parlaci del tuo essere laziale, è sempre bello sentirlo, magari qualche tifoso seguirà anche il Birkirkara
"Magari, me lo auguro. Sarebbe bello avere qualche tifoso in più in Italia. Ci sono tanti maltesi in Italia che tifano Birkirkara e avere ancora più sostenitori ci farebbe molto piacere. La mia lazialità parte da lontano. Io nasco in una famiglia di tutti laziali. Mio padre, mio fratello che aveva anche un club abbastanza importante nella zona dell'Appio-Tuscolano negli anni '80. La mia crescita calcistica avvenuta nel settore giovanile della Lazio dove ho avuto la fortuna di rimanere per quasi otto anni. La mia data di nascita che coincide con il primo scudetto della Lazio di Maestrelli. Tante cose mi legano alla Lazio, dove sono cresciuto anche con un allenatore come Patarca che ha fatto nascere grandi calciatori da Di Vaio a Nesta. Mi sentirò sempre legato alla Lazio, la squadra per cui tiferò per sempre, dopo la squadra naturalmente per cui lavoro (ride ndr). Ma il primo pensiero dopo la mia partita è sempre andare a vedere cosa ha fatto la Lazio".
Un sogno per la stagione: Lazio e Birkirkara in Europa quindi…
"Perché no. In futuro magari anche una bella amichevole. Sarebbe una bella soddisfazione per me e tutto l'ambiente di Birkirkara. La Lazio è una delle squadre più storiche e importanti d'Europea. Non d'Italia, d'Europa. Mi auguro per entrambe che sia l'anno della rinascita".
Grazie Stefano
"Prego, Forza Lazio!".
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