Lazio, Negro: "Un gruppo unico, ma di prime donne. Solo Eriksson poteva..."

A margine dell'evento per i 25 anni dallo Scudetto della Lazio, a Casina di Macchia Madama, è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti l'ex difensore della Lazio del 2000, Paolo Negro.
Cosa ti ricordi di quella Lazio?
"Un gruppo fantastico, unito, pronto ad andare a vincere qualcosa di importante".
Il ruolo che avevate tu, Favalli e i giocatori nel vostro ruolo è stato un po' sottovalutato nella Lazio?
"Assolutamente no, io mi definisco un operaio di quella Lazio. Ero in silenzio, giocavo, menavo... quello che c'era da fare. Mi ritengo fortunato ad aver giocato con calciatori veri, ma senza la base che eravamo noi non si poteva arrivare a quei traguardi".
Eriksson?
"Il fatto che lui e Sinisa non ci siano più mi spezza il cuore, sono due persone speciali che sono state nella mia vita. Solo con Eriksson si poteva vincere quello che abbiamo vinto noi, sapeva gestire una rosa di livello, di prime donne, ma lui con un turnover intelligente ha portato a termine delle stagioni di primo livello".
Le scene del coltello?
"Scene di uomini dal carattere forte. Anche nelle partitella della settimana se non andavano come dovevano eran problemi. Quella è una delle tante litigate, ma dimostrano il carattere di quella squadra".
La Lazio può arrivare in Champions?
"Io penso che non ci sia nulla da perdere deve andare a Milano e giocarsela sfacciatamente, male che va ha perso contro l'Inter. La stagione della Lazio è buona".
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