Lazio, Stendardo: “In Italia, 6 ex giocatori su 10 a rischio povertà”

L’ex Lazio Guglielmo Stendardo sul futuro dei calciatori professionisti e sulle probabilità di finire, una volta abbondato il calcio, a rischio povertà.
18.11.2019 10:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Elena Bravetti
Lazio, Stendardo: “In Italia, 6 ex giocatori su 10 a rischio povertà”
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© foto di Federico De Luca

Il 40 per cento dei calciatori professionisti in Europa è a rischio povertà dopo cinque anni appena dal ritiro e questo numero in Italia sale fino al 60 per cento. Numeri preoccupanti, soprattutto se si considera che sono in costante aumento e che il calcio italiano fa ancora troppo poco per invertire questo drammatico trend. Guglielmo Stendardo, ex Lazio, avvocato dal 2012 e docente alla Luiss in diritto sportivo, si è espresso su questo tema sulle colonne di Leggo: “In Italia il giovane calciatore tende a trascurare l’istruzione e non si preoccupa di studiare e formarsi per il futuro. Quasi sempre, trai 20 e i 35 anni, pensa solo a giocare al calcio. In più, fino a quando è in attività, tende a seguire un tenore di vita alto che i buoni guadagni gli permettono. Il ridimensionamento, poi, è complicato e iniziato i disastri. Nelle crisi finanziarie di tanti colleghi incidono anche i costi sanitari alti che i calciatori devono sostenere a fine carriera e la scarsa attenzione che mettono verso i problemi del Fisco. Si tende ad attribuire poca importanza ai problemi fiscali, invece sono fondamentali. Trascurandoli tornano ingigantiti negli anni a venire e diventano micidiali”.

RIVOLUZIONE - “Serve rispetto delle regole e onestà nell’affrontare i problemi. Ma, soprattutto, serve una rivoluzione culturale in questo sport. Bisogna aiutare i giovani calciatori a studiare, informarsi, a prepararsi in tempo e adeguatamente per il futuro nel mondo del lavoro. Non è possibile che il 70% dei nostri giocatori abbia la terza media e solo l’1% sia laureato. inoltre, serve un fondo di accantonamento per almeno cinque anni per dare serenità economica agli ex calciatori che iniziano una nuova attività; serve creare polizze vita che offrano rendite vitalizie per gli atleti. Spero che Figc e Lega vogliano imboccare questa strada, fondamentale per il futuro dei calciatori italiani”.

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