Lombardo: "Quando c'è Lazio-Samp soffro più del previsto"

15.10.2009 14:09 di  Federico Farcomeni   vedi letture
Fonte: Nicola Calzaretta (Guerin Sportivo)
Lombardo: "Quando c'è Lazio-Samp soffro più del previsto"

Ieri sul Guerin Sportivo è comparsa un’intervista rilasciata ad Attilio Lombardo, proprio nella settimana di avvicinamento a Lazio-Samdporia e proprio nella settimana in cui si è dimesso dalla guida dello Spezia. Ne riportiamo un estratto.
Ventisette anni sono passati dal suo inizio nei pro in C2 con il Pergocrema e Attilio Lombardo da allora ha continuato a salire senza fermarsi più, tanto che è diventato uno dei calciatori più vincenti di sempre: ha sollevato trofei nazionale ed internazionali con le maglie di Lazio e Sampdoria, che si trovano domenica all’Olimpico.

Blucerchiati primi in classifica: che effetto ti fa?

Lassù in alto si sta proprio bene! Con la Sampdoria ho un rapporto del tutto particolare. È la mia squadra, quella alla quale sono legato maggiormente, oltre ad esserne tifoso. Il primo posto mi emoziona tantissimo. E mi fa tornare alla memoria immagini dei bei tempi passati.

Quanto è forte la sensazione di dèja-vu?

Più che forte è fondata. Sono molte le similitudini con la Sampdoria dello scudetto. Una su tutte: anche questa qui è una squadra che è stata costruita nel tempo, anno per anno, con innesti graduali. I vari giocatori hanno avuto il tempo di legarsi forte alla società. Penso a Palombo per esempio. È arrivato alla Samp quando era in Serie B. Adesso è il leader e il capitano, oltre ad essere entrato nel giro della nazionale.

Per non parlare dei presidenti: entrambi provenienti dal ramo petroli.
Paolo Mantovani è stato un grande dirigente. Il rapporto con lui era veramente straordinario. Voleva vederci sempre allegri, sorridenti. Ricordo che l’anno dopo lo scudetto, in campionato facemmo fatica. Queste le sue parole: “Non mi importa se siamo in B quando vinceremo la Coppa Intercontinentale”. Garrone mi piace, ha stile, ha classe. Vedo una certa continuità tra i due.

[…]

Dopo la Juve, un pezzo di Sampdoria si è trovata nel 2000 sotto la bandiera biancazzurra della Lazio, Lombardo compreso.
Per me è stato un motivo di grande soddisfazione. Dopo la Juve avevo tentato l’esperienza in Inghilterra. Avevo già 33 anni, nell’estate del 1996 avevo subito un grave infortunio dal quale mi ero ripreso con una forza di volontà incredibile. Il fatto che Eriksson mi abbia rivoluto con sé mi ha fatto enorme piacere, così come aver ritrovato Roberto Mancini.

Che nel frattempo era cambiato, vero?
Lo stesso rompiballe di sempre (ride)! Meno male che era la stessa anche la classe e la sete di successo. Con la Lazio sono riuscito a vincere tutto. Diciamo che mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto entrando anch’io nella storia della società biancoceleste. E di questo sono molto orgoglioso.

Quanto sei legato alla Lazio?
Molto, difatti quando c’è la sfida con la Sampdoria, soffro più del previsto.

Cosa ti piace della Lazio attuale?
Mi piace moltissimo Zarate, giocatore di classe. Un po’ troppo innamorato del pallone, ma ha colpi che possono risolvere la partita. E poi stimo molto Ballardini: mi piace per il carattere, sa comunicare. Ha le idee chiare ed è una persona umile. Ha conquistato la A facendo tanta gavetta.

I due, intervistatore ed intervistato, non si lasciano con un pronostico. Meglio così d’altronde. L’ultima volta che Attilio aveva fatto un pronostico (1-0 gol di Zarate), la Juve vinse 0-2…! Oh, Attilio, si scherza eh! Proprio tu che sei stato “l’amuleto” del secondo scudetto!