Lazio | Dal dubbio alla conferma: Isaksen e la sua seconda vita in biancoceleste

RASSEGNA STAMPA - Non è più il "giovane da scoprire": dopo una stagione da titolare, Gustav Isaksen si è preso la Lazio. Per lui è stato l’anno del salto di qualità, il primo in cui ha avuto continuità, minuti e responsabilità. Mai così centrale in una squadra, Baroni lo ha fatto crescere passo dopo passo. Se l’idea era costruire un progetto a lungo termine puntando sui giovani, allora la crescita di Isaksen va letta come un segnale positivo, più del piazzamento in classifica.
A inizio stagione, e anche a gennaio, sembrava in bilico: era finito sul mercato, c’erano valutazioni in corso. Poi la svolta, soprattutto nei mesi invernali. Ha cambiato atteggiamento, ha preso coraggio, si è acceso. Anche se contro il Milan non ha brillato, per via di un fastidio muscolare e della fatica accumulata, il suo percorso resta in netta crescita. Come accade spesso ai talenti stranieri arrivati a Roma, è il secondo anno a fare la differenza. O dimostri di valere, oppure sei fuori. Lui, per ora, sta passando l’esame.
L’anno scorso Tudor lo aveva messo in discussione, ma oggi quella bocciatura è alle spalle. Isaksen era ancora da modellare, un talento che richiedeva tempo. Ora quel tempo sta dando frutti: 48 presenze stagionali, 6 gol e 6 assist. Da riserva a riferimento, con la prospettiva di migliorare ancora.