SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it: tutto sul piede piatto

21.05.2013 15:00 di Stefano Fiori Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it/Stefano Lovati
SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it: tutto sul piede piatto
© foto di Lalaziosiamonoi.it

Nuovo appuntamento con la rubrica de Lalaziosiamonoi.it “Sport & Ortopedia”. Il Professor Stefano Lovati, Responsabile ortopedico della S.S. Lazio Calcio e Responsabile Sport Clinique Paideia, ci porterà alla scoperta del piede piatto, una deformazione del piede assai diffusa, sia tra i bambini che tra gli adulti. Scopriremo le cause del piattismo, i fattori di rischio e le diverse tipologie di trattamento.

IL PIEDE PIATTO

Il piede piatto è una deformità del piede, in base alla quale la volta longitudinale è abbassata rispetto alla normale e fisiologica curvatura. Molti bambini fino a 5-6 anni presentano un piede piatto con il retro piede valgo: si tratta del cosiddetto piede lasso infantile, un disturbo fisiologico dovuto all’immaturità del sistema muscolo-scheletrico, non ancora adattato all’appoggio. Nell’80% dei casi si verifica una correzione spontanea con lo sviluppo, mentre nel restante 20% è consigliabile intervenire. Esistono due tipi di piede piatto: uno chiamato flessibile, nel quale la volta longitudinale scompare solo quando il piede è in carico (in piedi), ma non quando il piede è sollevato o quando il paziente si mette sulla punta dei piedi; l’altro è chiamato piede piatto rigido, quando cioè la volta è appiattita in tutte le situazioni anche nella posizione di riposo. Molti atleti conoscono questa anomalia di appoggio, soprattutto tra chi pratica calcio e basket.

CAUSE E FATTORI DI RISCHIO
Si ritiene che il piede piatto flessibile congenito, che persiste in età adulta, abbia un'origine genetica a volte ereditaria. Non è infatti insolito trovare un genitore del paziente affetto da questa alterazione. Altre volte il piattismo può essere dovuto a traumi del piede, come esiti di fratture dell’astragalo o del calcagno, oppure a lesioni del tendine tibiale posteriore. Altre condizioni più rare sono la contrattura del tendine di Achille, malattie neurologiche, displasie dei tessuti molli.

SINTOMATOLOGIA
Spesso il piattismo è asintomatico e per questo molte volte trascurato. Con il progredire dell’età può subentrare una certa affaticabilità nel camminare e nell’effettuare sport. A volte possono subentrare squilibri posturali, con dolori alle gambe e alla colonna. Nei piedi piatti gravi si può assistere alla comparsa di una callosità all’interno del piede, in prossimità della volta longitudinale mediale. Il piede piatto si associa frequentemente al ginocchio valgo. 

DIAGNOSI
La diagnosi è prettamente clinica. E’ di primaria importanza la determinazione del fatto se la condizione sia rigida o flessibile, per questo si deve studiare con attenzione la presenza della volta longitudinale nelle varie situazione di appoggio o di scarico articolare. Tutto il piede deve essere palpato e osservato per qualunque deformità, tumefazione, o area dolente. A volte può essere utile un esame chiamato baropodometria, che permette lo studio del piede durante l’appoggio statico e durante la deambulazione. Si tratta semplicemente di far camminare il paziente su una pedana, collegata ad un computer munito di un software in grado di misurare la pressione podalica per centimetro quadrato.

TRATTAMENTO CONSERVATIVO
Per quanto riguarda il piede piatto dell'adolescenza, le terapie conservative si basano sostanzialmente sulla prevenzione abbinata ad alcuni suggerimenti, oltre che al supporto di un valido specialista. Il trattamento tradizionale è diverso a seconda dell’età e dal tipo di piattismo. Si ritiene che il piede piatto valgo (lasso) del bambino, fino ai 6-7 anni, tenda a correggersi spontaneamente. Ci si avvale di plantari specifici, che tendono a sostenere passivamente la volta longitudinale mediale, di trattamenti di ginnastica propriocettiva e di rieducazione neuromuscolare specifica. Per quanto riguarda l'utilizzo di plantari, non tutti gli studi sono d’accordo sulla loro efficacia correttiva. Nel bambino è importante sempre associare alla correzione passiva con le ortesi, una correzione attiva con esercizi di ginnastica per potenziare i muscoli plantari. Tali esercizi consistono nel fare camminare il bambino sulle punte, su pedane con sabbia e ghiaia, sul bordo esterno del piede e nel fargli afferrare degli oggetti con le dita del piede

TRATTAMENTO CHIRURGICO
Si chiama “calcaneo stop” riservato ai ragazzi dai 10 ai 14 anni con piede piatto di 3° e 4° grado con forte pronazione del  retropiede. Consiste nell’inserimento di una vite all’interno del seno del tarso, che impedisce lo scivolamento dell’astragalo sul calcagno. La rimozione della vite avviene dopo due anni. L’intervento è di breve durata (generalmente 20 minuti), l’anestesia è generale (leggera) e il paziente viene ricoverato in regime di day-surgery. I risultati sono ottimi e immediati. Nel piede piatto doloroso dell’adulto è possibile effettuare un intervento analogo a quello precedentemente descritto, ma nei gravi dismorfismi è necessario effettuare un'osteotomia del calcagno.

                                    
 

 

 

        

 

 

 

Dottor Stefano Lovati

Specialista in ortopedia e traumatologia
Responsabile ortopedico S.S. Lazio Calcio
Responsabile Sport Clinique Paideia