Lazio | i tormenti di Sarri e l'ombra di Tudor: il croato a Roma, ma...
Il nome è circolato nel pomeriggio di lunedì, perché la crisi della Lazio ovviamente attira chi è in cerca di panchina. Igor Tudor era a Milano, sabato pomeriggio, seduto nella tribuna d’onore rossa del Meazza per assistere al match tra Milan e Lazio. Una visita non casuale sembra, perché nelle scorse ore il tecnico croato è stato proposto a Lotito che però ha declinato. Avanti con Sarri, con la convinzione che si possa uscire dal momento di difficoltà, anche se i rapporti tra presidente e tecnico non più solidi come un tempo. Una tensione nata in estate, figlia di un mercato al quale Sarri pensava di poter dare una forma precisa e che invece non ha seguito alla lettera le sue indicazioni. Lotito ha voluto fare di testa sua, senza svenarsi per accontentare il tecnico su profili come Berardi o Zielinski, considerati troppo costosi e poco convenienti nel rapporto spesa-età. Lotito è convinto d’aver fatto un mercato di alto livello, Sarri sostiene d’aver chiesto A e che gli siano arrivati X e Y.
Lazio, divergenze tra Lotito e Sarri. E ieri Tudor era a Roma...
Insomma, una diversità di vedute profonda e che non è una sorpresa rispetto alle dinamiche che s’erano innescate a partire da luglio e che raccontavano di un Sarri sempre più inquieto e di un Lotito seccato per i 'no' che l’allenatore della Lazio pronunciava ai nomi proposti (Sow, Lloris, Fred, Bonucci, Karlsson e altri). Però questo non vuol dire che il presidente pensi a cambiare guida tecnica. Va ripetendo che la Lazio ne uscirà e che anche l’anno scorso la partenza era stata a singhiozzo. Tudor, a oggi, non un'opzione che scalda. È stato proposto da Anthony Seric, ex conoscenza biancoceleste, oggi agente dell’allenatore ex Verona e Marsiglia. Tudor e Seric tra domenica e lunedì sono stati a Roma, ieri sono ripartiti nel pomeriggio da Fiumicino. Non sono segnalati incontri con la dirigenza biancoceleste. Ma la loro presenza nella Capitale è un dettaglio da registrare. Lotito va avanti con Sarri, nonostante le frizioni e una comunanza di vedute ormai smarrita, per ora non c’è alcun margine per pensare a un cambio di panchina. Ma è evidente che serva una svolta.
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