ESCLUSIVA - La parabola di Piccioni: "Dallo Scudetto con la Lazio alla favola Sassuolo"

C'era una volta una giovane squadra che dominò e vinse il Campionato Primavera a mani basse, prima dell'avvento della Lazio di Bollini. Stiamo parlando del Mimmo Caso team, la generazione d'oro del '76. Alessandro Nesta e Marco Di Vaio erano i calciatori di maggior talento, già nel giro della Lazio di Zeman. Nesta era l'inarrestabile terzino di quella squadra. Terzino? Già perché prima di diventare uno dei migliori centrali al mondo, il numero 13 correva a più non posso sulla fascia. "Partiva dalla nostra area ed arrivava da solo dall'altra parte palla al piede". Chi parla è Marco Piccioni, centrale titolare insieme a Giovanni Orfei. Piccioni si rese protagonista di quell'importante trionfo con la giovane Lazio, prima di girare l'Italia tra B e C. A dire il vero ha scalato categorie con un'unica maglia, quella del Sassuolo, a sua seconda pelle. Perno insostituibile della retroguardia dal 2004 - in C2 - fino alla promozione nella massima serie. Uno dei protagonisti della favola Sassuolo, quarto calciatore con più presenze nella storia del club. Domenica al Mapei Stadium è in programma la gara tra Sassuolo e Lazio. La redazione di lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Marco Piccioni, attuale collaboratore tecnico e video-analista di Roberto D'Aversa alla Virtus Lanciano, per un'intervista tra campo e ricordi.
Rewind, torniamo subito all'inizio della tua carriera da calciatore. La Lazio, un settore giovanile importante, la mitica banda del '76 campione d'Italia con Mimmo Caso. "Ho iniziato con la Lazio a 12 anni, sono andato via a 20. Ho vinto uno Scudetto con i Giovanissimi e uno con la Primavera, ho giocato 4 stagioni con mister Caso. Ho fatto tutta la trafila dagli Esordienti, poi sono andato a giocare ad Ascoli".
In quella squadra giocavi al fianco di un certo Alessandro Nesta. "Abbiamo iniziato a giocare insieme da piccolissimi, in Primavera lui agiva da terzino, io e Orfei eravamo i centrali. Alessandro poi era spesso con la prima squadra, veniva giusto quando non giocava con i grandi. Quando è stato aggregato definitivamente con la prima squadra io mi sono trasferito ad Ascoli".
Hai un aneddoto curioso relativo al futuro capitano e bandiera biancoceleste? "Da terzino partiva dalla nostra area ed arrivava da solo dall'altra parte palla al piede. Oltre ad avere doti fisiche importanti era anche molto bravo tecnicamente. È stato sempre superiore a tutti...".
Il tuo secondo amore è il Sassuolo, hai partecipato attivamente alla storica cavalcata dalla C2 alla A. "Mi sento anch'io protagonista, quando arrivai si erano appena salvati all'ultimo minuto nella doppia sfida del playout, mantenendo la categoria della C2. Arrivò la nuova società, un nuovo direttore sportivo, in 4 anni siamo saliti sino alla B. Era la prima volta in assoluto del club e sfiorammo i playoff con Mandorlini, traguardo raggiunto l'anno seguente con Pioli. Ci fu una sola stagione critica, ci siamo salvati all'ultima giornata. Sono stati anni fantastici anche perché ho lasciato tantissimi amici anche nella citta di Sassuolo, dove spesso torno, la sento come casa mia".
Quello nero-verde è un progetto ambizioso, dove può arrivare l'asticella? "Squinzi può arrivare dove vuole, quel che tocca diventa oro. Negli anni delle promozioni dalla C2 alla A lui aveva deciso che voleva vincere, pur avendo organici nella norma. Verso la fine dell'anno diceva: 'O vincete o mollo tutto!'. E puntualmente vincevamo il campionato. Il primo anno in cui fu sponsor tecnico della Nazionale conquistò anche il Mondiale. Adesso ha portato un paese di 40mila abitanti in Serie A, può arrivare in alto anche qua. È un uomo molto ambizioso".
Avevi già sfiorato la Serie A con mister Pioli in panchina. Ti aspettavi un impatto del genere in una piazza come quella capitolina? "Sono romano, ho tanti amici nella capitale. Quando ho saputo che la Lazio avrebbe preso Pioli ho detto: 'Se non arriva in Champions League con questo allenatore non c'arriva più!'. Ho una stima incredibile, nonostante con lui sono stato in panchina per scelta tecnica. È uno dei migliori allenatori che ho avuto, sia come persona che come tecnico".
Domenica ci sarà Sassuolo-Lazio, la sfida del tuo cuore. Per chi tiferai? "Il mio cuore è diviso a metà. Sono laziale da generazioni, ho iniziato lì la mia carriera. I migliori anni però li ho fatti a Sassuolo, ho tantissimi amici, non posso decidere da che parte stare".
Che tipo di gara prevedi? "Una partita offensiva da parte di entrambe le squadre. Sia Di Francesco che Pioli cercano sempre di vincere la partita, chi la prepara meglio può spuntarla. L'obiettivo del Sassuolo è una salvezza tranquilla, sognando magari l'Europa, ma è una squadra che gioca molto bene a calcio e mette in difficoltà qualsiasi avversario. Dall'altra parte conosco bene mister Pioli, il modo in cui prepara le partite. Sarà una sfida bella da vedere sia a livello di spettacolo che di tattica".
La Lazio ha tante defezioni nei settori nevralgici del gioco. Non ci sarà neanche Stefan de Vrij, senza di lui il reparto perde sicurezza."È il giocatore migliore a disposizione nel reparto arretrato, è un'assenza che pesa. A questi livelli però ci sono altri calciatori che lo possono sostituire".
Questa Lazio può lottare per il vertice? "Spero che possa lottare per la Champions League, ma quest'anno si è anche ringiovanita molto quindi bisogna dare un po' di tempo a questa squadra. Non dico che possa lottare per lo Scudetto perché mi sembra difficile, ma può arrivare sicuramente in Champions League":
Una considerazione finale su Luca Crecco, promessa biancoceleste in prestito alla tua Virtus Lanciano. "Luca ha delle grossi doti sia fisiche che tecniche. Può diventare un ottimo giocatore ma ha bisogno anche lui di crescere perché è molto giovane. Deve giocare qualche partita in più, in questo modo si cresce. È un elemento di prospettiva, è un ottimo ragazzo e si allena sempre a mille all'ora. Potrà arrivare un pochino più in alto, non so quanto perché è ancora giovane, ma ha delle buone doti per giocare anche in Serie A".