ESCLUSIVA RADIOSEI - Coco lancia la Lazio e il suo condottiero: "Petkovic ha in mano lo spogliatoio, Allegri invece..."

Pubblicato ieri alle ore 20.04
19.10.2012 07:36 di  Luca Capriotti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Luca Capriotti /Lalaziosiamonoi
ESCLUSIVA RADIOSEI - Coco lancia la Lazio e il suo condottiero: "Petkovic ha in mano lo spogliatoio, Allegri invece..."

Il calciatore moderno in tutto e per tutto. Pregi e difetti, discrete stagioni, e fascino gossipparo. La sua notorietà è divisa tra campo e fuori. La sua fama la deve al Milan, a Zaccheroni e Cesare Maldini che hanno creduto in lui, impiegandolo da titolare. La deve al Milan, e al gossip. Carriera fatta di prestiti plebei, Torino e Vicenza, e di lusso, Barcellona, dove tra l'altro nel 2001-2002 disputa una buona stagione, nonostante l'ingombrante presenza di Sergi. Problemi con Terim, lo scambio con Seedorf, il passaggio alla Pinetina, sponda Inter. Seedorf nel Milan vivrà una seconda vita, Coco con Cuper ha giocato la prima stagione da titolare, per poi fare avanti e indietro, costante nella sua carriera, dall'infermeria. A 30 anni nel 2007 si ritira, e comincia una nuova carriera. Non proprio nel mondo del calcio, dalle parti di Hollywood, di professione attore. Pochi mesi, la proposta del QPR, la voglia di tornare sul campo: peccato che poi dissidi con Briatore fecero saltare tutto. Fuori dal campo celebri i legami con Manuela Arcuri, curiosamente nata nello stesso giorno, e Francesca Lodo finisce nel 2006 nel mirino di Vallettopoli, un anno e diventa responsabile relazione esterne del Billionaire, noto locale sardo. Partecipa all'Isola dei Famosi, ma la carriera televisiva non va molto meglio di quella da attore: si ritira per non meglio specificati problemi famigliari. Il calciatore moderno, con tutte le sue contraddizioni, a spasso sul sottile confine tra atleta e Vip. In Esclusiva su Radiosei assolve Allegri, sulla graticola nelle utlime settimane: "Quando le cose non vanno bene il primo a pagare è l'allenatore, ma non ha molte colpe, il Milan ha cambiato troppo, era inevitabile l'anno di transizione, magari non pensavano di cominciare cosi male, ma a livello di rosa è quinta o sesta in campionato, ora non è lontano dalla sua classifica sulla carta. Non è colpa di Allegri".

PETKOMANIA - Torrente in piena di Petkomania nelle parole di Francosco Coco: "La Lazio di Petko io la metto subito dopo Juve e Napoli, che penso siano un gradino sopra le altre. La Juve per la tradizione e l'abitudine a vincere, il Napoli migliora di anno in anno, ha grandi campioni e la testa giusta per arrivare fino in fondo e gestire le proprie forze, è subito dopo la Juve ma appaiata. La Lazio, avendo meno aspettative, ha stupito tutti, nessuno avrebbe mai pensato non solo alla posizione attuale di classifica, ma al modo in cui interpreta la partita. Petkovic pratica una calcio offensivo e veloce, lui non è ancora soddisfatto, dice spesso che ancora non è la sua Lazio,  ma è giusto, nella vita non si arriva mai, è un condottiero giusto per traguardi importanti". Ha avuto tantissimi mister Coco, il guru turco Terim, Hector Cuper, Cesare Maldini, Zac, ma a nessuno può paragonare Petkovic: "Essendo uscito dal nulla faccio fatica a paragonarlo agli altri allenatori, lo sto conoscendo, l'anno scorso è arrivato un allenatore con poca esperienza ma con visione calcistica definita, calcio spagnoleggiante e possesso palla, Luis Enrique, ed è andato male,  Petko fa un calcio veloce e offensivo senza tralasciare la parte difensiva e pragmatica, è eclettico, non vuole solo far divertire il pubbblico, è attento a tutte le situazioni, è persona molto equilbrata, sempre coerente in quel che dice e fa. La sfida è impari perchè Petko ha la squadra tutta a suo favore, i giocatori lo stimano e lo seguono perchè sta dando freschezza all'ambiente, quello che non avviene nella corte di Allegri. Il mister rossonero ha giocatori che non lo seguono più di tanto, la cosa più grave è che i giocatori andati via si sono tolti molti sassolini dalle scarpe, l'anno scorso non era già tanto stimato, mentre Petko ha in mano totalmente lo spogliatoio". 

PROBLEMI CON GLI EX - Il Milan sembra stia trovando qualche certezza, perfino nella sconfitta contro l'Inter non ha affatto demeritato: "Al derby devo dire che il Milan avrebbe meritato altro, ha dominato in campo. Il Milan è sempre il Milan, ha un ambiente carico di mentalità soprattuto nelle situazioni importanti. A luglio è rimasta orfana di tanti fenomeni, persone che mantenevano solido e in piedi lo spogliatoio, contraccolpo duro da sopportare. Comunque il Milan è in crescita e la Lazio deve essere consapevole di affrontare il Milan, non un Milan in difficoltà". Di fascia in fascia, una parola sulla furia bosniaca, Senad Lulic: "Lulic è giocatore interessante, sta approfittando dell'ambiente positivo che lo circonda, un giocatore da solo non può fare la differenza, può esprimersi bene perchè l'ambiente è positivo. Giocatore di prospettiva, può ancora migliorare. De Sciglio invece è tanto giovane, ha appena compiuto 20 anni, giocare a San Siro a quell'età è difficile se emotivamente non sei forte diventa complicatissimo. Ha molta personalità, non fa la differenza, ma ha tranquillità, tanto da mettere preoccupazione, l'ho visto sicuro, senza strafare ma sicuro, quasi come se giocasse nel campetto di casa. Poi ha qualità importanti, ora non ha neanche pressione, è un giocatore che ha un futuro, può essere il futuro terzino destro della Nazionale, lo vedo con una testa professionale". Non solo amante della bella vita: "Io sono un amante del calcio, filomilanista ma non tifosissimo, io vorrei vedere il calcio bello, e non le polemiche. L'importante è che oggi il calcio italiano si esprima per quello che è".