Lazio, Sarri e Inzaghi a confronto: l’Europa adesso è un rebus

Un settimo posto che sa di delusione. La Lazio cade sul manto verde dello Stadio Olimpico di Roma mettendo in campo una prestazione non all’altezza di quanto fatto nelle ultime uscite. Tutto è andato all’aria, il lavoro di Maurizio Sarri è tramontato non appena la Lazio ha messo piede in campo nella stracittadina della Capitale. Adesso c’è il rammarico, contro il Venezia era stata scavalcata la Roma e l’Atalanta, portandosi a poche lunghezze dalla Juventus. Battuta di arresto, ferma in una posizione che è scomoda per la società e tutta la tifoseria biancoceleste. Mettendo a confronto la Lazio dopo la 30° giornata di Serie A con quella della scorsa stagione, quando al comando c’era Simone Inzaghi, la situazione attuale non sembrerebbe essere delle migliori. Dopo 30 partite, i biancocelesti nell’annata 2020-2021 erano in sesta posizione con 56 punti, 7 in più di quelli attuali ossia solo 49. Confrontando i risultati totalizzati fino a questo punto della stagione, con Inzaghi erano state messe in cassaforte 17 vittorie, 5 pareggi e 8 sconfitte. Con Maurizio Sarri sono 14 le volte che i biancocelesti sono usciti dal campo con il sorriso. E ancora, 7 pareggi e 9 sconfitte, l’ultima contro la Roma. Con il tecnico toscano al comando, migliore la differenza reti: oggi +13 con 58 gol fatti - diventando il secondo miglior attacco in campionato dietro solo all'Inter - e 45 subìti. Con l’ex allenatore +8 con 46 reti fatte e 38 incassate. C’è ancora molto lavoro da fare e sono solo otto le partite rimaste a disposizione, troppi punti persi finora e davvero poche le speranze che la Lazio possa raggiungere il traguardo Europa. Il rush finale richiama la Lazio a dare una risposta importante. L’obiettivo europeo è sempre più a rischio e servirà una sterzata imminente affinché la situazione possa cambiare…
Pubblicato 24/03