25 aprile, Mattarella da solo all'Altare della Patria: il messaggio alla nazione

25.04.2020 11:00 di  Andrea Marchettini   vedi letture
25 aprile, Mattarella da solo all'Altare della Patria: il messaggio alla nazione

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato i caduti per celebrare il 25 aprile con un omaggio quasi in forma privata.Si è presentato questa mattina all'Altare della Patria da solo e con la mascherina, ha salito la scalinata e ha reso onore al milite ignoto. In cim ad aspettarlo due corazzieri, anch'essi con la mascherina, che hanno portato una corona al sacello del milite ignoto.

IL MESSAGGIO ALLA NAZIONE: "La pandemia ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case", afferma il Presidente con rimpianto. E così si affida a un discorso scritto.
Scrive: "L'Italia ha superato, nel Dopoguerra, ostacoli che sembravano insormontabili. Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista".

Qual è il significato culturale e politico del 25 aprile? "È la data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione", ribadisce il Presidente.

La fine della guerra "Lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità europea. Nasceva allora una nuova Italia, e il nostro popolo, a partire da quella condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro".

La Resistenza è anche un pezzo decisivo della nostra identità repubblicana. "Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l'esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità. E dunque avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L'abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili, verso la propria comunità ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori".