Bonucci: "In Italia poco coraggio nel far giocare i giovani. Ingratitudine? Così da tutta la carriera"

22.09.2022 12:55 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Bonucci: "In Italia poco coraggio nel far giocare i giovani. Ingratitudine? Così da tutta la carriera"
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"Domani è una partita importante, a prescindere dal mio traguardo (117 presenze in azzurro, ndr). Giochiamo in un grande stadio come quello di Milano, vogliamo ritrovare la vittoria che manca da troppo tempo". Lo ha detto Leonardo Bonucci, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, alla vigilia della partita di Nations League tra Italia e Inghilterra. "Vincere aiuta sempre a lavorare meglio, in queste due partite dobbiamo mettere le basi per le qualificazioni agli Europei dell'anno prossimo che saranno difficili. Non dimentichiamo che il ranking della Nations ci permetterà di essere testa di serie al sorteggio", ha aggiunto il centrale azzurro. Resta l'amaro in bocca di non prendere parte al Mondiali al via tra un paio di mesi. "C'è tristezza e delusione, una cosa difficile da dimenticare. Non qualificarci al Mondiale per la seconda volta di fila è dura da mandare giù, ma dobbiamo ritrovare la forza di risalire e ripartire dalla voglia di fare squadra", ha detto Bonucci. "Il ct ha portato idee importanti, con lui abbiamo vinto un Europeo. Stiamo provando varie soluzioni e quando scendiamo in campo dobbiamo metterle in pratica, io con la mia esperienza devo provare a dare una mano ai più giovani",

La partita di domani "ci farà capire a che punto siamo con il nuovo percorso. C'è stato tanto ricambio e domani capiremo se c'è qualcosa da migliorare. Non c'è una partita migliore per farlo", ha dichiarato ancora il centrale azzurro nel corso della conferenza stampa. "Le difficoltà saranno le loro individualità nel reparto avanzato, con giocatori di talento che possono decidere le partite da un momento all'altro", ha proseguito Bonucci. "Quando vengo in nazionale mi rigenero, è sempre bello essere qui e mi ricarica perché si respira aria fresca. Mi auguro domani che i 40mila e più che saranno a San Siro aiuteranno la squadra con orgoglio per battere una squadra che abbiamo già sconfitto per conquistare un trofeo".

"Al Mondiale 2026 non ci penso, il mio obiettivo è star bene e aiutare la nazionale fino a quando potrò e fino a quando vorrò il mister". Sulla mancanza di entusiasmo nel gruppo, ha aggiunto: "È normale che si si pensa all'Europeo è tutto diverso, ma anche in questo gruppo c'è. Per innalzarlo serve però vincere, consapevolezza, pensando che la mancata qualificazione al Mondiale fa parte del passare. La voglia da parte di tutti deve essere di tornare in alto, le prossime due partite ci potrebbero portare ad un'altra Final Four e questo potrebbe darci grande entusiasmo".

Sui giovani talenti che, in Italia, non collezionano un grande minutaggio: "C'è un po' di mancanza di coraggio nel farli giocare, ma anche difficoltà nel trovare giocatori di un certo livello pronti per certe competizioni. Però bisogna lavorare e capire che per dare alla Nazionale una squadra all'altezza bisogna rischiare perché il rischio può dare soddisfazioni. Se sento un po' di ingratitudine nei miei confronti? Se fossero stati gli ultimi tempi mi sarei sorpreso... Ma è tutta la carriera così, non mi spaventa nulla. Ho vissuto nella vita momenti peggiori, non mi spaventa ormai più nulla".

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