Fuser: "Con il calcio ho chiuso, mai pensato di fare il dirigente o allenare"

L'ex centrocampista della Lazio ha abbandonato il mondo del calcio per dedicarsi al modellismo: ora possiede una pista dove si disputano i campionati
24.06.2020 11:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Tommaso Marsili
Fuser: "Con il calcio ho chiuso, mai pensato di fare il dirigente o allenare"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Diego Fuser per anni ha vestito la maglia della Lazio con cui ha vinto però solo una Coppa Italia nel 1998. In biancoceleste il centrocampista ha collezionato 42 reti in 242 presenze. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 2012, il mondo dell'ormai ex calciatore è cambiato e  lo ha raccontato in esclusiva a TMW.

MODELLISMO - "Io la passione del modellismo ce l'ho sempre avuta, anche quando giocavo. Da bambino mi sono appassionato di modellini, macchinine. Facevo collezioni di macchine di Formula 1 e mi dilettavo a costruire gli aerei o le navi in scatola. Anche quando ho iniziato a fare il calciatore professionista non ho mollato questo hobby e a fine campionato andavo con i miei amici a fare le gare in giro. Adesso stanno prendendo piede i tornei itineranti dei videogames, ma il modellismo già da 20-30 anni ha le sue competizioni, sia a livello nazionale che internazionale. Era una cosa che ho sempre voluto avere, una pista mia. Era la mia prerogativa una volta finito di giocare e sono felice di aver realizzato questo sogno. La pista è a 10 km da casa mia, si trova a Castelnuovo Calcea, nell'astigiano. Organizzo campionati nazionali e abbiamo anche ospitato un campionato europeo. Insomma, grandi eventi con 200 piloti e dirette su Youtube. A livello regionale me la cavo, ho vinto abbastanza di gare. A livello di campionati italiani è un'altra storia. Come in tutti gli sport devi allenarti e per me questo è un hobby. Adesso ci sono alcuni piloti che sono dei professionisti, stipendiati, che si allenano tanto, provano i vari tipi di gomme. È un modo in cui c'è gente che ci vive. Insomma, è professionismo puro".

CALCIO - "Ho chiuso, anche allo stadio vado poco. Sia chiaro, il calcio mi appassiona sempre ma diciamo che ora ci sono altre cose di cui mi occupo. No, non è il mio caso. Il calcio mi ha dato tanto, se potessi tornare indietro e fare nuovamente il calciatore lo farei subito. È un mondo in cui ho vissuto una vita e mi sono tolto tante soddisfazioni. Ma una volta appese le scarpette al chiodo ho sentito l'esigenza di cambiare, non mi interessava allenare o fare il dirigente. Non so se sia stata una scelta giusta o sbagliata, ho semplicemente preferito fare altro. Non è il mio caso. Il calcio ti dà tanto, guadagni dei soldi e sei, non dico usato, ma se le società non hanno più bisogno di te ti dicono grazie e arrivederci. Devi sapere come va a finire, fa parte della vita in tutti i mestieri che fai. Nel mio caso sono uscito dal calcio quando semplicemente avevo voglia di smettere".

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