Giannichedda: "Inzaghi non mi sorprende, la Lazio può farcela. Sul taglio degli stipendi..."

Giuliano Giannichedda, dal 2001 al 2005 tra le fila della Lazio, si è soffermato sul momento della Lazio, dicendo la sua anche sul taglio degli stipendi.
29.04.2020 12:45 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Giannichedda: "Inzaghi non mi sorprende, la Lazio può farcela. Sul taglio degli stipendi..."
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Giuliano Giannichedda, dal 2001 al 2005 tra le fila della Lazio, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta Regionale, durante la quale si è soffermato anche sulla possibilità che i giocatori di Serie A si taglino gli stipendi per l'emergenza Coronavirus. Situazione che ricorda, almeno da questo punto di vista, quella vissuta da lui quando il club biancoceleste era in crisi: "Quando ero alla Lazio ero tra i giocatori 'sindacalisti' e ho firmato il piano Baraldi e da quell'esperienza ti posso dire che tutti i calciatori sono disponibili a decurtarsi lo stipendio per aiutare la società in tutte le sue forme. Una cosa però è ridurre gli stipendi in A e in B, tutt'altra cosa sono la C e la D, dove si parla per lo più di rimborsi. Un giocatore che è in scadenza, come fa a lasciare sul tavolo 3-4 mesi di stipendio? Per l'opinione pubblica poi i calciatori devono solo dare e quindi il taglio sembra obbligaqtorio ma in realtà ne conosco tantissimi che hanno fatto tante opere proprio in questo periodo senza darne notizia". 

MODELLO LAZIO - "Credo che la Lazio fosse davvero messa molto bene per farcela. La grande bravura di Lotito è stata quella di non vendere i campioni, ha fatto una grande cosa. Non era affatto facile rinunciare a cifre altissime. L'ha fatto l'anno scorso ma anche in precedenza e ha capito con Tare e Inzaghi che poteva puntare alla qualificazione in Champions League, poi probabilmente non si aspettavano di essere così forti. La Lazio ha capito che non serve comprare tanto per comprare, ma che vanno messi i tasselli giusti dove serve per provare a vincere". 

ESPLOSIONE DI INZAGHI - "Ha sempre avuto tanta passione e tanta conoscenza calcistica. Sapeva tutto delle altre squadre, soprattutto degli attaccanti. Conoscere bene i calciatori ti permettere di farli rendere al massimo e questa è una sua caratteristica che gli ha permesso di migliorarsi e di scalare le gerarchie. Anche la scelta dello staff che ha intorno è stata decisiva ed è riuscito poi a lavorare con tranquillità anche quando questa non c'era. Non dimentichiamoci l'affaire Bielsa e quello che ne è scaturito. La società gli è stata vicina ed in Tare ha trovato un ottimo alleato. Tutto quello che sta ottenendo quindi non mi sorprende".

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