Lazio, le non scuse di Sansonetti e Cuperlo: quando la pezza è peggio del buco

Dopo l'infelice battuta di venerdì sera, sia Sansonetti che Cuperlo non si sono scusati della battuta ma anzi hanno perseverato...
24.08.2020 12:00 di  Antoniomaria Pietoso  Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
Lazio, le non scuse di Sansonetti e Cuperlo: quando la pezza è peggio del buco

Partiamo da una premessa, sui social, come nella vita, non è giusto insultare una persona. Teniamo bene in mente questa premessa, ma andiamo con ordine. Venerdì sera, durante la trasmissione Stasera Italia, Piero Sansonetti, parlando tra la correlazione di immigrazione clandestina e diffusione del coronavirus, ha detto: "Prima scherzando con Cuperlo dicevo che la maggior parte del covid lo prendono i laziali". Una battuta che il direttore de Il Riformista ha riferito essergli stata suggerita dall'esponente del Pd. Come si possa fare dell'ironia su una pandemia mondiale che ha ucciso più di 35 mila persone solo in Italia non è comprensibile. Ma come si possa trattare l'argomento come si parla di calcio al bar, con tanto di derby è qualcosa che lascia sconcertati. Inevitabili sono arrivate le reazioni dei tifosi biancocelesti che hanno preso d'assalto i profili social dei due protagonisti della vicenda. Sicuramente i toni non sono stati sempre dei più pacati, ma la provocazione è stata veramente importante. Tutti si aspettavano delle scuse o quantomeno un ridimensionamento della battuta in sé. Ecco tutto questo non è arrivato con entrambi che però sono riusciti nell'impresa, e non era assolutamente facile, di peggiorare la loro situazione.

SANSONETTI - Partiamo dalla reazione del giornalista. Nessun post, ma solo commenti e risposte ai tweet. Si va dal classico "Ma su questo social è ammessa l'ironia?" passando per un "Non era contro i laziali, ovviamente. Era contro le stupide criminalizzazioni basate sui dati cervellotici" e chiudendo con un "Ma a lei sembra normale sostenere che il 40% dei contagiati siano migranti? E' chiaro che coi laziali si scherza, coi migranti invece non scherzano mica". Tutti post a rinforzare il fatto che si trattasse solo di una battuta, che i laziali sbagliano a rimanerci male, ma mai un po' di autocritica. I tifosi biancocelesti si sarebbero aspettati uno "Scusate, volevamo fare un esempio e ci è uscito male". Niente di tutto ciò è stato detto e scritto, però, ma anzi la colpa è quasi dei sostenitori della prima squadra della Capitale che ci sono sentiti, anche giustamente, offesi e messi in mezzo in una situazione in cui non dovevano essere infilati. 

CUPERLO - Se Sansonetti ha solo postato dei tweet, Gianni Cuperlo alla vicenda ha dedicato nel tardo pomeriggio di ieri un lungo post sulla sua pagina ufficiale. Non solo negando le sue risate alla frase dell'altro ospite, il video è inequivocabile, ma parlando di paradosso e chiudendo con un aneddoto di Totò. Ecco il post: "L’altra sera (venerdì) stavo nello studio di Rete 4 su invito cortese di Veronica Gentili a discutere senza urla (cosa buona) con l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, la giornalista Maria Giovanna Maglie, lo storico leader del ’68, Mario Capanna, e nello studio, assieme a me, il mio amico Piero Sansonetti. Durante una pausa pubblicitaria Piero fa una battuta (era legata all’idea di smetterla di aggredire come untori i migranti o altri) e dice che sarebbe stato come indicare la maggioranza dei contagiati nei laziali (da intendersi come tifosi della Lazio). La cosa muore lì senza commenti. Potrei aggiungere che l'ironia sulla materia è sconsigliata per principio, ma anche in questo caso bisogna sempre cogliere il senso del paradosso e il tono di chi lo propone (che in quel caso non voleva certo offendere una categoria di tifosi, era un paradosso appunto). Rientrati in diretta, Sansonetti ripete la battuta e (immagino per sommare battuta a battuta) dice anche che a suggerirgliela ero stato io. Al che azzardo un timido no che però non deve aver avuto granché presa. In breve, da due giorni ricevo una serie di simpatici messaggi di esponenti appassionati della tifoseria laziale che scelgono di condividere con me il sentimento di umana partecipazione verso le sorti della loro squadra. Tra gli innumerevoli contributi mi permetto di riprenderne uno solamente (evitando di citare l’autore non essendo dal medesimo autorizzato a farlo). Recita così: “A pezzo de m….Er 26 maggio ti ho aperto il c…ti ho alzato la coppa in faccia….m…..le battute falle in faccia non in tv….a m…..Avanti Laziali. Avanti Curva Nord”. Ovviamente ho risposto seriamente a questo tifoso provando a chiarire l’equivoco, ma ancora non ho ricevuto da lui un riscontro. Colpisce che la contestazione non sia verso l'inopportunità della battuta (questo ci sarebbe stato) ma sull'idea che davvero quello fosse un attacco figlio della polemica sportiva! Poi ho ripensato alla mitica gag di Totò, quando racconta del tizio che lo mena chiamandolo Pasquale e lui ride…e ride…e ride….e alla domanda perché rideva se quello lo menava risponde, “e che so’ Pasquale io?”. Ecco, l’ho sempre trovata divertente (la gag intendo, anche perché a farla è Totò), ma da due giorni, per la prima volta in vita mia mi sento Pasquale!". 

 Ecco caro signor Cuperlo, per citarla, siccome bisogna saper cogliere il senso del paradosso, come mai è stata scelta proprio la Lazio come termine di paragone? Soprattutto, in una situazione come quella che sta vivendo l'Italia, non sarebbe stato il caso di trattare la vicenda con maggiore tatto senza tramutare il tutto in un derby tra tifosi al bar. Purtroppo si è scelta una via che non vi ha fatto fare una bella figura e le vostre non scuse e il perseverare nella vostra linea, sono riuscite a farvi scavare ancora più in basso. Chiudiamo citando Totò, attore a lei molto caro a quanto pare, che diceva: "Di notte, quando sono a letto, nel buio della mia camera, sento due occhi che mi fissano, mi scrutano, mi interrogano: sono gli occhi della mia coscienza". Speriamo che gli occhi della sua coscienza, e quelli del suo amico Sansonetti, possano farvi ritrovare la retta via. 

CLICCA QUI PER IL VIDEO COMPLETO (AL MINUTO 36 LA BATTUTA DI SANSONETTI)

COVID 19, LA FOLLIA DI SANSONETTI: "IL VIRUS COLPISCE DI PIù I LAZIALI"

CLICCA QUI PER TORNARE IN HOMEPAGE