Lazio, Ledesma: “Ecco cos’è il derby. Lui può far male alla Roma. E Cataldi…”

31.10.2022 20:05 di  Martina Barnabei  Twitter:    vedi letture
Lazio, Ledesma: “Ecco cos’è il derby. Lui può far male alla Roma. E Cataldi…”
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© foto di Federico Gaetano

Settimana importantissima e impegnativa, quella che è appena iniziata, per la Lazio. Prima l’impegno in Europa League col Feyenoord, poi il derby. La gara di domenica è quella senza dubbio più attesa, che esula da qualsiasi altra sfida di campionato e coppa. Per parlare di questo e altro è intervenuto, in esclusiva ai microfoni della nostra trasmissione “Avanti Lazio famoje tre gol”, Cristian Ledesma. Queste le parole dell’ex biancoceleste: “Penso sempre che un derby al di là di quello che è successo domenica, è una partita diversa e le energie si trovano. Anche andando oltre le difficoltà di formazione, è sempre un derby e l’energie verranno fuori. Conseguenze dell’ammonizione? Penso che sia stata recepita in modo negativo perché nessuno se l’aspettava, non credo che fosse una giocata che meritasse il cartellino giallo. Non parlerei di vittimismo, ti senti sotto un’ingiustizia in quel momento. Tutti l’abbiamo recepita così, proprio perché c’è il derby e noi laziali sappiamo cosa significa questa partita. Vedo una squadra che ha voglia di migliorarsi e questo sarà un passo importante per dimostrare dei miglioramenti”

PRESSIONE - Quanto è importante sapersi gestire all’interno del derby? Dopo 30/40 secondi presi quel cartellino giallo nella finale delle finali, ho anche una macchia nel senso che sono quello più espulso nei derby e non me ne vanto. L’esperienza del giocatore, l’essere maturi e sapere che stai giocando con un cartellino ti fa avere responsabilità verso la squadra e chi ti sta guardando e sta soffrendo con te in quella partita. Non è semplice e credo che non lo sia stato neanche per Milinkovic, sapendo che ci fosse quel pericolo. È stato inaspettato e ingiusto”

ROMA - “Penso che sia una squadra che dietro ha tre difensori molto forti fisicamente, che accettano l’uno contro uno perché hanno quelle caratteristiche e davanti sono pericolosi perché hanno velocità e abbastanza tecnica. Sono pericolosi anche nelle ripartenze, nei calci da fermo e se non sbaglio hanno fatto diversi gol su palla inattiva. È una squadra pericolosa sotto questi punti di vista”

LAZIO - “Ha trovato l’identità che non era semplice, ma penso che sia grazie alla società sia i giocatori,  e anche l’ambiente che ha avuto la pazienza di aspettare questo miglioramento. Ho visto un ambiente molto paziente, ma anche entusiasta del calcio che proponeva Sarri. Un anno di lavoro è tanto e avere una squadra che di base è quasi al cento per cento quella dello scorso anno è importante per dare continuità sia al lavoro sia agli interpreti”

FEYENOORD - “Quando arriva il derby conta poco tutto il resto, è una partita importante prima di una importantissima. Giovedì è importante perché se non arrivi primo nel girone ti trovi qualche squadra che scende dalla Champions e potrebbe essere difficile, conoscendo il valore delle squadre che ci giocano. Non che quelle dell’Europa League siano semplici. Il derby però è diverso rispetto anche a una partita importantissima come quella di giovedì”

PLAY - Danilo penso che stia facendo benissimo, è cresciuto tanto in quel ruolo che non era il suo. Mi dà fastidio che non venga mai sottolineata questa crescita, intendo a livello nazionale. Non si parla il giusto di un ragazzo che ha preferito restare alla Lazio, che si sta guadagnando il posto. Lo scorso anno ha fatto un ottimo campionato e adesso ha preso la squadra in mano. Marcos Antonio si deve ancora adattare al calcio italiano ed europeo, ma penso che il mister stia facendo il massimo per far si che il prossimo anno sia pronto per dare ancora di più”

FELIPE ANDERSON - “Non mi ha sorpreso perché da quando è tornato lo vedo molto più maturo. Ha avuto quel tocco internazionale andando a giocare fuori. È cresciuto tanto, come uomo e come calciatore. È stata una sorpresa per il ruolo, ma non per la sua qualità e intelligenza. Sta facendo benissimo anche in un ruolo che non è il suo”

ASSENZE - “Quale tra Milinkovic e Immobile è meno complicato da sostituire? Forse Immobile perché Milinkovic sta rifacendo un campionato impressionante, si sta avvicinando di più a quello che oggi chiamano il centrocampista universale che ne trovi pochi e solo nei club europei importantissimi che competono per la Champions. Non perché Immobile non ha importanza, ma perché c’è un Felipe che può fare tanto con la sua corsa nell’uno contro uno. Milinkovic ad oggi imposta, fisicamente c’è, tecnicamente è forte e ha caratteristiche uniche. Riesce a fare un po’ tutto bene”

PRIMAVERA - “Bisogna vedere che tipo di lavoro si sta facendo, la seguo e vedo che sta facendo fatica. Ha fatto pochi punti e quelle davanti viaggiano molto forte, bisogna capire come si sta lavorando per comprendere le difficoltà e non è semplice perché anche l’anno scorso non è riuscita a salire. La Lazio non dovrebbe essere solo Primavera 1, ma una delle squadre che compete nella Primavera 1. La speranza è che si riesca a fare un lavoro importante per portare i ragazzi nella prima squadra"

PROTAGONISTA DEL DERBY - “Spero sia Felipe perché se lo merita, è un ragazzo d’oro e penso che possa essere lui a fare male alla difesa della Roma. È difficile descrivere l’emozione e cosa si sente. Un compagno prima del derby disse ‘Mi raccomando, racconta cosa significa giocare il derby’ e un altro gli disse ‘Non ti preoccupare perché appena entrerà in campo gli si addrizzeranno i capelli’. Senti un’energia pazzesca che non ho mai provato prima. Giocarlo, vincere e addirittura segnare è difficile da spiegare”