Cabral, l'ex allenatore: "La sua crescita non mi sorprende, ha tutto per far bene alla Lazio"

È intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni Luis Martins, allenatore di Jovane Cabral ai tempi della sua esperienza nello Sporting Lisbona B.
04.02.2022 07:23 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Elena Bravetti - Lalaziosiamonoi.it
Cabral, l'ex allenatore: "La sua crescita non mi sorprende, ha tutto per far bene alla Lazio"

È diventato un giocatore della Lazio a una manciata di secondi dal gong con cui è terminata la sessione di calciomercato, ma Cabral è già pronto ad iniziare la avventura a Roma. L'attaccante è arrivato nella Capitale: ha le idee molto chiare sul contributo che vuole dare ai biancocelesti. Pronta per lui una nuova sfida, giunta dopo anni trascorsi a Lisbona tra le fila dello Sporting. Diversi gli allenatori con cui ha avuto modo di lavorare: dalle giovanili alla prima squadra, passando per lo Sporting B. E proprio lì ha avuto modo di crescere sotto la guida attenta di Luis Martins. Era la stagione 2017/18, Cabral non aveva neanche vent'anni ma, agli occhi del tecnico, mostrava di avere tutte le carte in regola per farsi spazio tra i grandi. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, lui stesso ce l'ha confermato: "Quando Cabral è arrivato allo Sporting non aveva mai giocato delle gare ufficiali, ma si vedeva che aveva delle basi per crescere, fare uno step nel professionismo e migliorare il suo livello, passando da giovane talento a vero professionista. Non sono sorpreso dai suoi passi in avanti". 

NUMERO 9? Jovane resta un'incognita per molti tifosi della Lazio. Non lo è affatto per il suo ex allenatore, che l'ha descritto entrando nei dettagli, parlando di ruolo, caratteristiche e personalità: "Jovane Cabral è un giocave giocatore, ha solamente 23 anni. Viene da Capo Verde, è venuto allo Sporting quando aveva meno di 17 anni. Possiamo dire sia un'ala, destra o sinistra non fa differenza. È di piede destro ma può giocare su entrambe le fasce. La sua dota migliore è la velocità ed è anche un buon finalizzatore. Può giocare anche come centravanti, ma le sue movenze non sono quelle di un numero nove. Inoltre, può essere adattato anche come seconda punta vicino al centravanti. Può essere impiegato su tutto il fronte d'attacco. È un ragazzo educato, ha un buon carattere, è abituato a lavorare. Credo abbia buone abilità per fare bene nella Lazio, anche se il campionato italiano è più difficile di quello portoghese". 

QUESTIONE DI TEMPO - Dopo una presentazione di questo tipo, l'unico dubbio potrebbe essere quello relativo ai tempi di adattamento. Non è scontato, infatti, che un giocatore così giovane, arrivato in un paese e un campionato diverso, possa essere immediatamente performante. È necessario avere pazienza, una buona personalità e tentare, il più possibile, di lavorare con il coltello tra i denti, dando alle eventuali critiche il giusto risalto. Luis Martins è apparso ottimista anche in questo senso: "Un ostacolo il tempo d'adattamento? No, non credo. Avrà sicuramente bisogno di tempo per adattarsi, ma la cultura portoghese e quella italiana non sono molto diverse. Tuttavia, giocare nella Lazio necessità anche di avere un carattere forte e soprattutto in grado di resistere alle pressioni. Ma credo che Cabral possa essere uno di quei ragazzi che può adattarsi bene e migliorare man mano le sue prestazioni in campo". 

CRITICHE E INFORTUNI - Infine, parlando di note dolenti, l'ex allenatore di Cabral ha dato una spiegazione agli infortuni avuti da Jovane negli ultimi anni e alle critiche che, in Portogallo, non l'hanno risparmiato: "Il problema di un giovane giocatore che inizia la sua carriera a 17 anni e gioca in una squadra come lo Sporting Lisbona è che deve migliorare velocemente. Deve adattare le sue abilità di un calcio che possiamo considerare 'di strada' a un livello professionistico. Ha fatto sei stagioni con in Portogallo, è migliorato tanto. Ha un ottimo potenziale ma può far bene anche in questo momento. Infortuni? Alcuni, soprattutto muscolari, arrivano proprio in occasione dei 'cambi di livello'. Chi magari ha poca esperienza alle spalle, passa a un calcio professionistico... Queste cose all'inizio possono accadere. Sono normali".

Pubblicato 03/02

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