Atalanta, caso Palomino: tutto dipende dalla quantità di sostanza rilevata

L'Atalanta è nel pieno della bufera per il caso riguardante Palomino e la sua sospensione per doping. Ieri il club bergamasco attraverso un comunicato ha fatto sapere che il giocatore richiederà le controanalisi del campione B e la documentazione analitica dei campioni prelevati. Secondo quanto riporta l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport le controanalisi saranno effettuate con un perito di parte il quale comunicherà la quantità di Clostebol emerso dal campione utilizzato dalla Nado. Il dato sarà il punto di partenza per far sì che gli avvocati possano studiare la difesa del giocatore, il quale ha anche riferito di aver evitato da sempre medicinali autorizzati dalla Wada proprio per non incorrere in certe situazioni spiacevoli. L'ipotesi attuale sarebbe quella di una contaminazione indiretta (quindi ovviamente involontaria) con un familiare durante il mese passato in vacanza in Argentina. In caso di positività confermata il difensore dovrà presentarsi al Tribunale nazionale antidoping tra circa un mese rischiando fino a 2 anni di squalifica, 4 in caso di intenzionalità nell'assunzione.