Lazio, Marcolin: "Sarri bravo a valorizzare. Insigne? Ecco cosa penso..."

RASSEGNA STAMPA - Guardare oltre le difficoltà e ripartire con idee chiare. È questo l’invito implicito che Dario Marcolin, ex centrocampista della Lazio e oggi opinionista Dazn, rivolge all’ambiente biancoceleste in un’estate insolita, segnata dall’assenza di mercato e senza l’impegno delle coppe europee.
Secondo Marcolin, che ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, la conferma di Sarri rappresenta una scelta strategica: il tecnico toscano conosce già il gruppo, l’ambiente e la società, fattore che permette di guadagnare tempo in una fase complicata come quella attuale. Un allenatore nuovo avrebbe avuto bisogno di settimane per imporre la propria idea di gioco, mentre con Sarri si può ripartire da una filosofia ben rodata, la stessa che aveva portato la Lazio al secondo posto due stagioni fa.
La società avrebbe puntato di nuovo sul Comandante anche per valorizzare al meglio la rosa, evitando rivoluzioni. Marcolin sottolinea come l’assenza delle coppe possa favorire un lavoro più approfondito durante la settimana e lascia intravedere qualche novità tattica: si potrebbe alternare il 4-3-3 al 4-2-3-1, sfruttando la versatilità di Cataldi in regia. Il ritorno al modulo a tre in mezzo al campo gioverebbe anche a Zaccagni, che ritroverebbe un ruolo più offensivo, meno vincolato alla fase difensiva. Tavares, invece, potrebbe essere avanzato a centrocampo, mentre Guendouzi sarebbe impiegato più in verticale, come incursore.
Marcolin crede che Sarri possa incidere molto sulla crescita dei singoli: Rovella, ad esempio, ha già mostrato qualità notevoli per visione e dinamismo, mentre Isaksen sembra più maturo rispetto alla scorsa stagione. In questo contesto, la conferma di Pedro diventa un valore aggiunto: l’esperienza e la capacità di incidere anche a gara in corso fanno dello spagnolo una risorsa fondamentale, sia tecnica che carismatica.
Sul fronte mercato, l’assenza di nuovi innesti pesa, ma Sarri punterà a partire forte in campionato. L’idea è quella di restare agganciati al treno europeo fino a gennaio, per poi valutare eventuali interventi: "Per potenziale è tra le prime 6/7 del campionato".
Quanto a possibili nuovi arrivi, l’ex centrocampista si mostra scettico su un ritorno di Insigne, considerando anche la presenza di Zaccagni nel suo ruolo. Infine, mette in evidenza come Sarri, oltre ad essere uno dei tecnici più moderni del panorama italiano, abbia sempre dimostrato grande abilità nel reinventare i suoi giocatori: una qualità che potrebbe rivelarsi decisiva in una stagione in cui il lavoro conterà più degli acquisti.