Serie A, Abete: "Dal Pino ha fatto bene, bisogna investire sugli stadi"

L'ex presidente della FIGC ha detto la sua sui possibili cambiamenti in Lega Serie A e su altri temi cari al mondo del calcio in Italia
24.06.2020 19:45 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Tommaso Marsili
Serie A, Abete: "Dal Pino ha fatto bene, bisogna investire sugli stadi"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Da poche settimane è ripartito il calcio in Italia ed al momento sembrerebbe tutto funzionare, anche se alcune riforme saranno necessarie per rimettre a nuovo l'intero sistema. A proposito di questo, l'ex presidente della FIGC Abete si è espresso sulle frequenze di TMW Radio.

STADI NUOVI - "Nel calcio sono una necessità, un problema di cui si parla da anni. Non abbiamo ottenuto gli Europei del 2012 e del 2016 proprio per problemi infrastrutturali, e purtroppo non si sono fatti grandi passi avanti. Siamo un paese che coglie l'occasione dei grandi eventi per rifare gli impianti. Oggi c'è necessità di investire, di programmazione e di lavori, e quindi anche il mondo dello sport può svolgere la sua parte. Abbiamo rifatto gli stadi nel periodo in cui non c'era ancora la dimensione qualitativa dell'accoglienza allo stadio, ma si puntava ancora tutto sulla quantità, e parlo dei Mondiali del '90. Abbiamo anche grandi problemi urbanistici, perché gli stadi sono stati rifatti solo dove precedentemente ubicati, e quindi ora che si parla di Milano parliamo comunque di una realtà che sta intorno ai 200 metri. Da una parte queste cose ci devono preoccupare, perché a volte il paese non è in grado di dare l'accelerazione, ma dall'altra mi fa sentire giovane, perché certe problematiche non passano mai di moda".

DIRITTI TV - "La Bundesliga ha fatto un piccolo passo indietro, ma non tale da determinare impatti significativi sugli equilibri di un paese che ha sempre avuto un bilancio pari, con priorità all'ambito sportivo. Noi non possiamo pensare a un sistema di ricavi crescente, abbiamo margini di recupero non partendo da un massimo livello ma le politiche dei prossimi anni devono contrarre intelligentemente i costi ed aumentare i ricavi, così da offrire un prodotto di qualità".

CONTRATTI IN SCADENZA - "Il provvedimento della FIGC non è tardivo. Anche quando si parlava di ridurre gli stipendi dei tesserati e il ruolo dell'AIC, beh, questo è un sindacato che porta avanti battaglie generali e gestisce le regole alla base dei rapporti, ma ciascuno di questi si instaura tra società e tesserato. Non si poteva pensare che AIC facesse accordi-quadro su contrazione e riduzione stipendi per il Covid, anche per quella delle estensioni dei contratti è simile: non ci sono ricette magiche, né soggetti che possono interferire su certi rapporti".

SERIE A - "Non sono problemi di norma, anche durante il commissariamento sentivo di norme salvifiche, ma è illusorio pensare che uno statuto determini regole di condivisione tra le società. Quello è un documento, uno strumento, ma la Lega al suo interno ha venti club, con interessi diversificati, e ci vuole lo spirito giusto. Secondo me Dal Pino ha fatto bene negli ultimi mesi, non ho condiviso quanto proposto sul blocco retrocessione, antitetico rispetto a quanto si diceva. Per pensare al futuro ci vuole equilibrio, consapevolezza delle differenze e lo spirito giusto. Vanno valutati anche i pesi ponderati della Lega A in relazione a quelli elettorali, ma non è il problema se conti il 18 o il 25%: c'è una legge dello Stato che prevede uguale dignità tra dilettanti e professionisti".

RIPARTENZA - "Abbiamo ottenuto il risultato che si voleva, senza alzare i toni. Un successo personale e dell'intero movimento da parte del presidente Gravina che ne esce rafforzato nella capacità di svolgere il ruolo per cui è stato eletto: ha dovuto prendere numerose decisioni andate in collisione con specifici interessi, ma chi fa il presidente federale deve perseguire quelli giusti, e secondo me lo ha fatto"

STADI APERTI - "La prudenza è fondamentale, la fiducia determinante. Io sono imprenditore e mi è stato sempre insegnato che il bicchiere, sempre lo stesso, è mezzo pieno e non mezzo vuoto. Dobbiamo essere fiduciosi, seppur non distratti: cerchiamo di vedere le situazioni positive, Gravina ha fatto bene a tenere la barra dritta".

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