ESCLUSIVA - Recanatesi ricorda Lina Maestrelli: "Era il faro della famiglia, una donna fortissima"

Dietro ogni uomo c’è sempre una grande donna. Non poteva essere altrimenti per Tommaso Maestrelli, che al suo fianco ha avuto una figura femminile fondamentale come quella di Angela Barberini. Nel giorno della scomparsa della signora Lina, è intervenuto durante la trasmissione “Piazza d’Armi” - in onda sulla Lalaziosiamonoi Web Radio - Franco Recanatesi, autore della biografia di Tommaso Maestrelli “Uno più undici”. Il famoso giornalista e scrittore ha offerto un ricordo appassionante, un ritratto vivo e tangibile della grande forza umana della signora Maestrelli.
Hai raccontato ai tifosi laziali e a tutti gli appassionati di calcio, questa bellissima pagina. La storia di Tommaso è legata a doppio filo con quella della moglie, che lo ha supportato in tutta la sua vita…
"Giusto sottolinearlo, perché è proprio così. Maestrelli non si stancava mai di riconoscere i meriti della sua carriera, così come i figli l’hanno riconosciuta come caposaldo della loro vita. Loro si sono conosciuti quando lei aveva 16 anni e lui 17. Sono rimasti insieme fino alla morte prematura di Tommaso. Ha avuto una vita dolorosa, non ha dovuto solamente superare la morte del marito ma anche quella di due figli. Era una donna fortissima, la figura silenziosa che ha guidato la famiglia".
Una presenza forte, di quelle silenziose…
"Erano quei silenzi che dicevano tanto, Maestrelli notava quello che Lina voleva dire solo con il suo sguardo, c’era una fortissima complicità fra i due".
Quanto influenzò la figura di Lina nella vita dell’allenatore?
"Lei fu la compagna silenziosa, a volte veniva ipotizzato che il loro rapporto fosse di sottomissione, ma in realtà era di condivisione. Lina accompagnava Maestrelli in ogni viaggio e in ogni esperienza della sua carriera: da Bari a Roma. Anche il Torino lo voleva. Gli chiesero di andare ad allenare i granata il giorno della strage di Superga, solo per un ritardo burocratico causato da un dirigente della Roma, Maestrelli non salì su quell’aereo. Tommaso salì a casa e vide una Lina incinta, pallida e stanca. Lui gli disse: 'Dovresti stare bene, sei incinta. Non puoi essere così pallida e senza forze'. Poco dopo sentirono alla radio la notizia di Superga. Poi si abbracciarono e dissero: 'San Nicola ci protegge, vedrai che non ci succederà mai niente'.
Proprio la fede fu uno dei motori fondamentali della famiglia Maestrelli,per affrontare tutti gli avvenimenti tragici che ha subito nel corso della vita...
"Tieni presente che Lina era la seconda di otto figli, la madre faceva la sarta, il padre il vigile urbano. Era una famiglia all’antica della media borghesia barese. Lei poteva uscire solo due volte a settimana e solo di giorno per le vie del centro. Un giorno trasgredirono questa consegna e andarono al cinema e a vedere Via col vento, cosa proibitissima, finito il film lei disse a Maestrelli: 'Sei più bello di Clark Gable'".
Che discorso faresti per omaggiare Lina?
"Sei stata il faro di una famiglia molto sfortunata, hai avuto la tragedia di perdere una marito e due figli. Ora che ci lasci, potrai riabbracciarli".
La famiglia Maestrelli è stata uno zoccolo duro della storia biancoceleste…
"Indubbiamente, è una famiglia che ha fatto la storia della Lazio, non solo Tommaso. In ambito sportivo non si ricorda una famiglia di questo genere, così compatta per la professione del padre e della società di calcio".
Lina è stata una figura forte e una di quelle che è rimasta legata alla società…
"Lina è stata la mamma di molti giocatori laziali. A cominciare da Chinaglia, che è rimasto sei mesi a casa Maestrelli, anche Oddi e Pulici erano assidui frequentatori".
Lo stesso Maestrelli ebbe difficoltà all’inizio, piovvero polemiche a non finire. Secondo te cosa direbbe e cosa consiglierebbe il Maestro a Stefano Pioli?
"Tommaso appena arrivato subì una contestazione feroce. Appena arrivato al Flaminio, ci fu una tribuna che lo contenstò. La Lazio aveva appena esonerato Lorenzo, che era amatissimo dai tifosi Maestrelli ebbe la tentazione di lasciare, fu Lina ad intervenire: 'Non ti abbattare Tommaso, hai le capacità di fare bene, aspetta. Poi accadde quello che sapete. Maestrelli direbbe così a Pioli, pazienta perché la critica romana è feroce e devi essere calmo e attento per fare bene'".