IL PRECEDENTE - Inter-Lazio, la doppietta di Conceicao e l'ultimo sorriso biancoceleste datato 1998...

18 ottobre 1998, quinta giornata di campionato. Inter e Lazio si affrontano sul terreno di San Siro in quello che si preannuncia come il big match di giornata. Gli uomini di Eriksson vogliono vendicare la sconfitta subita appena 5 mesi prima nella Finale di Coppa Uefa, quelli allenati da Gigi Simoni devono confermare quanto di buono fatto vedere fino ad ora. Fa effetto già solo guardare la lista degli assenti, figurarsi quelli che saranno i protagonisti. Da una parte i biancocelesti devono rinunciare a Boksic, Nesta, Vieri, Stankovic e De la Pena, ma possono contare sull'estro di Mancini e Salas, dall'altra le assenze sono ugualmente pesanti visto che i neroazzurri non possono contare su Roberto Baggio, Taribo West e Ronaldo.
POKERISSIMO BIANCOCELESTE - Appena il tempo di un giro di lancette che la Lazio si ritrova in vantaggio; punizione perfetta di Mihajlovic e Salas, da due passi, insacca. La partita non tradisce le attese e l'Inter, alla ricerca del pareggio immediato, si getta in avanti rendendosi pericolosa con Moriero (gran tiro di destro respinto da Marchegiani) e Zamorano. Al 22' minuto Winter, ex laziale, trova il jolly da 25 metri insaccando di destro. L'inerzia pare girare dalla parte nerazzurra, ma proprio quando sembra che la Lazio stia per crollare, Mihajlovic la prende per mano e la guida verso il nuovo vantaggio. Il serbo prima coglie il palo su punizione, poi su guadagna un calcio d'angolo che egli stesso batte in maniera perfetta mettendo il pallone sulla testa dell'accorrente Sergio Conceicao che non può fare altro che spingere il pallone in rete per quello che è il secondo vantaggio laziale. I biancocelesti capiscono che è il momento di affondare il colpo e lo fanno 4 minuti dopo, quando un lancio millimetrico di Favalli trova pronto allo scatto Mancini che, a tu per tu con Pagliuca, lo trafigge. 3-1 per la Lazio e partita in cassaforte. A complicare ulteriormente la situazione per i nerazzurri ci pensa Simeone che, dopo un contrasto in area, calpesta Fernando Couto, lasciando in 10 i suoi. Al ritorno in campo, con l'Inter in inferiorità numerica, la Lazio decide di banchettare sui resti dell'avversario. E' Nedved che, in serata di grazia, scappa sull'out di destra e crossa, finta di Baronio che lascia il pallone per l'accorrente Conceicao e doppietta per l'esterno lusitano. Sull' 1 a 4, l'Inter si getta in avanti, ma gli uomini di Eriksson amministrano il vantaggio. Perchè la festa sia completa, però, manca ancora la ciliegina sulla torta che arriva puntuale al 74esimo minuto quando Nedved, servito da Baronio, batte Pagliuca con un sinistro al volo che non lascia scampo al numero 1 interista. Sul 5-1 per i biancocelesti i tifosi interisti cominciano ad abbandonare le proprie postazioni, perdendosi cosi la doppietta di Ventola che fissa il punteggio sul 3-5 finale, rendendo meno amaro il passivo.
UNA LAZIO STORICA - E' questo l'ultimo successo biancoceleste in terra lombarda, sponda interista. Era la Lazio di Salas, Nedved, Mancini, Conceicao, Mihajlovic, campioni che hanno scritto la storia della squadra biancoceleste, una Lazio che stava aprendo un ciclo, ma che non aveva raccolto grandissime soddisfazioni e che doveva ancora riprendersi dalla batosta europea. Anche la Lazio di oggi si sta rialzando a fatica dall'illusione di una coppa europea che aveva sognato troppo presto di stringere tra le mani ed anche questa sta cercando di aprire un ciclo e di tornare ai fasti del passato. A voler vedere positivo i punti di contatto tra le due ci sono, adesso bisogna solo sperare di non dover attendere ancora per sfatare il tabù San Siro.