Lazio, Federico Moccia e il 14 maggio 2000: "Uno scudetto che merita un film"

15.05.2023 06:55 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Federico Moccia e il 14 maggio 2000: "Uno scudetto che merita un film"

Neanche il più grande scrittore avrebbe saputo ideare un finale così perfetto per quel 14 maggio 2000. Ne sa qualcosa Federico Moccia, che ai nostri microfoni ha rivissuto quella giornata di 23 anni fa. La vittoria dello scudetto dopo il diluvio di Perugia, l'attesa interminabile dell'Olimpico. C'è tutta la storia della Lazio in quelle ore, minuti, secondi.

Se Le dico 14 maggio 2000?

“Il ricordo è la situazione incredibile, su cui dovrebbe essere inciso un corto o un film, legato all’attesa. Io ero allo stadio con mio padre e alcuni amici. Abbiamo finito la partita vincendo con la Reggina, ma dovemmo aspettare per circa mezz’ora, se non quarantacinque minuti, il risultato della Juve, che era impegnata contemporaneamente a Perugia, dove il match era stato sospeso per via di un nubifragio. Quindi il mio ricordo è tutto lo stadio pieno - in silenzio - con la sola voce delle radio che davano gli aggiornamenti in tempo reale rispetto a quello che stava accadendo in Umbria. Soltanto quando l’attesa finì esplodemmo di gioia e iniziammo a realizzare quello che era successo”.

Cosa aveva di particolare quel collettivo? 

“Era un gruppo di calciatori molto forti tecnicamente. A me piacciono, in generale, le squadre costruite come quella Lazio. Tanti giocatori singoli validi, con caratteristiche diverse, ciascuno che porta il proprio contributo, a modo suo. Per vincere nel calcio occorrono armonia, voglia di lottare l’uno per l’altro, amicizia e coesione. In quella Lazio c’erano grandi portieri, grandi difensori, grandi centrocampisti e grandi attaccanti. In più tutti venivano valorizzati in maniera uguale. Non c’erano invidie reciproche o egoismi particolari. Il segreto del successo è stato questo”.

Un bilancio della stagione della Lazio di Sarri?

“Sono molto soddisfatto. Ho visto una Lazio che, gradualmente, ha acquisito la conoscenza del “sarrismo”. Purtroppo non è un automatismo che funziona sempre, perché la squadra lo deve assimilare ancora completamente e, in alcune partite, lo si nota. In più servono maggiori ricambi, perché è una proposta tattica molto dispendiosa. Magari qualcosa in estate si farà, per agevolare ancora di più il gioco dell’allenatore e le sue scelte”.

Le note più positive della stagione ancora in corso?

“Mi è piaciuta la Lazio che ha battuto 4-0 il Milan. È stata una partita perfetta. E poi abbiamo vinto anche tutti e due i derby. Mica capita sempre”.

Il suo giudizio rispetto a Milinkovic? Avrebbe preferito mantenerlo in rosa anche la prossima stagione?

“Forse bisognava fare qualcosa in più prima con Lotito se l’intento era quello. Però, come dicevamo prima, nel calcio sono fondamentali l’armonia e la coesione. Se Milinkovic non si sente più soddisfatto di restare, è giusto che vada via”.

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Pubblicato il 14-5 alle 11:30