Lazio, Zanet: "Vi racconto come ho scoperto Provedel. Aveva un solo sogno..."

22.09.2023 07:20 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Lazio, Zanet: "Vi racconto come ho scoperto Provedel. Aveva un solo sogno..."

Esordio in Champions League con gol. Sarebbe un sogno per qualsiasi attaccante, figuriamoci per un portiere. Sarà impossibile per Provedel dimenticarsi una notte come quella del 19 giugno, quando con coraggio e un pizzico di follia si è avventato sul cross di Luis Alberto e ha segnato il gol decisivo contro l'Atlético Madrid. Un movimento da punta, da rapace d'area, una vecchia reminescenza di quando era giovane. Di quando nel settore giovanile del Pordenone si metteva in mostra a suon di gol nel ruolo di attaccante. Ivan, infatti, ha inizato tardi a fare il portiere. Aveva solo 16 anni quando Renzo Zanet, allenatore del Liapiave, lo ha visto e deciso di portare con sè. Ha realizzato il suo sogno, il sogno di un ragazzo che si era stancato di fare gol e che voleva iniziare a impedirli, con il sogno di diventare tra i portieri più forti del mondo. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, Zanet ci ha raccontato l'emozione nel vedere oggi il suo piccolo portiere biondo in Champions League e come è avvenuta la sua scoperta.

Come ha reagito all'esordio in Champions League di Ivan e, soprattutto, al suo gol?

"Dopo la partita di ieri gli ho scritto un messaggio. Quando lui mi inviò la sua scheda personale scrisse che aveva un solo sogno: quello di diventare tra i portieri più forti del mondo e ancora non aveva ancora mai giocato in quel ruolo. Gli ho scritto 'Bravo Ivan, continua che ci stai arrivando vicino'. Sulla carta sta raggiungendo questo traguardo".

Ci racconta il giorno in cui ha deciso di portarlo al Liapiave? Cosa aveva visto in quel ragazzo?

"Io sono amico di Gianfranco Zigoni. Un giorno mi disse che c'era un ragazzo che voleva fare il portiere, ma nessuno lo voleva e che solo io potevo potevo farlo giocare in porta. Io andai al provino e c'era questo ragazzo biondo, che era solo il secondo giorno che stava in porta e fino a poco prima giocava come attaccante. Io andai a casa a prendere la telecamera e lo osservai per due giorni durante gli allenamenti. Al termine di questi gli feci avere il mio numero di telefono perché per me poteva fare quel ruolo. L'ho portato al Liapiave, dove allenavo i portieri, dicendo che avevo visto questo ragazzo di Pordenone. Loro, però, volevano farlo giocare come attaccante, perché avevano bisogno di quello, ma io ho insistito con il fatto che doveva giocare in porta e che l'avevo portato per quello. Dopo la prima partita si sono convinti e il mister ha detto che non lo avrebbe più tolto".

Lo scorso anno è stato il miglior portiere della Serie A, oggi è decisivo in Champions. Dove può ancora arrivare Provedel?

"Io l'anno scorso l'ho incontrato in Val Gardena ed era ancora un giocatore dello Spezia. Lui quando mi ha visto mi ha abbracciato e mi ha preso in disparte dicendomi che Sarri lo voleva alla Lazio e che aveva deciso di andare. Poi i discorsi sono andati avanti e si è trasferito a Roma. Ivan ha iniziato a 16 anni a fare il portiere, per imparare il ruolo devi sbagliare, devi crescere, per questo lui ha ancora margini di miglioramento. Gli altri hanno cominciato a fare errori e a migliorarsi a 10 anni e quindi hanno iniziato a fare errori e migliorarsi fin da piccoli, lui era ragazzo quando ha iniziato a sbagliare, per questo secondo me può ancora crescere".

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Pubblicato 21.09