Calcioscommesse, truffa ai danni del Bari? Moggi, difesa a orologeria: "Buffon? Non scommette"

12.06.2012 16:42 di  Luca Capriotti   vedi letture
Fonte: Luca Capriotti-Lalaziosiamonoi.it
Calcioscommesse, truffa ai danni del Bari? Moggi, difesa a orologeria: "Buffon? Non scommette"
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La Serie B ha dato i suoi ultimi verdetti, ma illuso chi sogna che di solo calcio giocato (Europei, che per essere l'ultima competizione in chiaro che probabilmente vedremo da qui a molti anni, si stanno anche dimostrando chiaramente bruttini) viva l'estate italiana. E cosi, mentre altrove ci arrovella attorno al dualismo Gomez-Klose, o si sbadiglia in Francia-Inghilterra, nel Belpaese di sottofondo continua un processo, un fiume di audizioni, fattacci, fattarelli, e verrebbe da dire anche di altro, se si potesse, che i meglio informati chiamano calcioscommesse. La notizia del giorno sarebbe che il gip di Bari avrebbe respinto il patteggiamento richiesto da Andrea Masiello, Giacobbe e Carella, arrestati il due aprile scorso, a causa delle non congrue richieste di accusa e difesa: 22 mesi per Masiello, 17 per Carella e Giacobbe. I tre rimangono dunque ai domicialiari, sul groppone l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Ma non solo richieste di pena non congrue: anche rischio di reiterazione del reato, e l'ipotesi di reato di truffa nei confronti dell'A.S. Bari calcio. Ipotesi di reato che ovviamente potrebbe aprire scenari importanti per società coinvolte, come la Lazio. Che la mano contro le società coinvolte, per responsabilità oggettiva, non fosse poi cosi pesante come paventato all'inizio, d'altra parte, lo dimostrerebbero le nuove sentenze e le stesse richieste di Palazzi, ben diverse da quelle "fuoco e fiamme" precedenti: l'orientamento della Procura federale e degli organi decidenti sembra molto cambiato ( in soldoni si avrebbe in animo di usare una mano molto più leggera nei confronti delle società). Non di solo calcio giocato vive l'estate italiana, e cosi, mentre la Sampdoria gioisce e si gode la massima serie (un pò meno godono alcuni suoi sostenitori, vittime di un agguato vigliacco da parte di "tifosi" del Genoa, rei a quanto pare di festeggiare. "Tifosi", per modo di dire) c'è chi, perduto il treno per rimanere in B (dopo aver fallito un rigore, con gol subito da Maccarone al 49' st) dopo 19 anni si ritrova in Lega Pro, e non ci sta: il Vicenza, appena scornata dall'Empoli farà di tutto per far sentire le proprie ragioni. "Già da sabato mattina eravamo al lavoro in tal senso - spiega l'avvocato Andrea Fabris, direttore di gestione del club e uno dei legali del Vicenza - perché siamo dell'avviso che sia giusto, anche per un rispetto nei confronti della nostra tifoseria, di non lasciare nulla al caso e di dare grandissima attenzione ad ogni cosa". Il riferimento è chiaro e limpido, riguarda in particolare il Grosseto che ha patteggiato una penalizzazione di 6 punti nel campionato 2012-2013 di serie B, ma nel frattempo sarebbe interessato da nuovi, inquietanti sviluppi: "Abbiamo avuto notizia - aggiunge il direttore di gestione del Vicenza - dell'interrogatorio, da parte di Palazzi nella giornata di venerdì, all'ex direttore sportivo Iaconi. Ora c'è da capire che cosa succederà e solo allora potremo decidere come eventualmente muoverci". Il Vicenza Calcio è già ammesso al processo sportivo di Roma come "parte terza interessata" perché "portatrice di interessi indiretti per ragioni di classifica". Diciamo che il Vicenza ha intenzione di provarle proprio tutte: il presidente, Massimo Masolo, nell'immediato post-partita della sconfitta con l'Empoli ha assicurato di "essere pronto ad azioni forti, come quella di incatenarmi davanti alla sede della Figc a Roma". Da presidente incatenato a presidente "inguaiato": Camilli, n.1 del Grosseto, contro cui pesano come macigni le dichiarazioni di Joelson, Turati e Acerbis, rigetta le accuse, si dichiara vittima.  Di congiure e vendette: "Ho sempre cercato di eliminare le mele marce, e questo è un sistema ideato dai giocatori contro di me in quanto ho chiesto il sequestro dei beni patrimoniali dei calciatori coinvolti (procedimento analogo a quello adottato contro i "mafiosi", dunque ndr),  richiamando alla memoria la difesa ferrea e pronta di Buffon da parte della dirigenza juventina, che, lungi dal riconoscersi nei propri colori sociali, non vuole proprio accettare neppure la minima macchiolina scura sul nuovo corso bianco immacolato post-Moggi, parlando di giustizia a orologeria: “Singolare che l'informativa esca proprio ora”. Sarebbe il Gip di Bari a farla da padrone oggi, se non avesse parlato proprio Moggi: da cattivissimo-Lui di Calciopoli, a capro espiatorio, a vittima, a cattivissimo-Lui bis, a riabilitato mediaticamente con tutti i crismi di purezza che accompagnano da sempre gli innumerevoli ritorni dei figliol prodighi di turno (non i Pulici di turno, quella è altra storia) nella comunità, e non solo pallonara, dei puri del Belpaese, Lucianone, in un'intervista concess a Chiambretti su Radiodue ci tiene proprio a prendere le parti di Buffon e Conte: "Io vorrei escludere una cosa del genere, hanno tirato in ballo Gigi Buffon, un giocatore che tutto puo' fare tranne che scommettere e lo dimostra in partita. Conte? 'Non so rispondere: quel che penso conoscendolo. Conte tira sempre a vincere e non guarda mai in faccia a nessuno". Non è dato sapere se Conte guardi o meno in faccia chicchessia, di certo non è balzato agli onori della cronaca per la sua scortesia, ma per un'italianissima "omessa denuncia". La difesa di Moggi a spada tratta oggi è la notizia del giorno per quanto riguarda il Calcioscommesse, e chi non gradirebbe un difensore di tal fatta: pare che Agnelli stia meditando se parlare in conferenza stampa di difesa a orologeria: “Singolare che la difesa di Moggi esca proprio ora”.