PAGELLE Inter-Lazio: Pedro e il bagno di umiltà per Isaksen, Rovella di sostanza

MANDAS 6: Bisseck stoppa e spara sotto la traversa, il pallone è preciso e violento per essere intercettato. Dumfries pure è vicinissimo e non può nulla. Nel primo tempo respinge bene su Dimarco e aveva dato sicurezza sulle uscite alte.
MARUSIC 6: Cade sulla punizione di Calhanoglu, Thuram lo strattona, il suo mancato intervento dà la possibilità all’Inter di colpire senza opposizione. Lamenta il fallo che Chiffi non vede e il Var non corregge.
GILA 6,5: Difende tosto, alla grande, tant’è che la Lazio i due gol li prende sui calci piazzati, mica su azioni in cui viene messo in difficoltà. Bella prova.
Dal 97’ GIGOT sv
ROMAGNOLI 6,5: Dimarco calcia e trova il suo corpo, il rimpallo resta lì e Bisseck è il più veloce tra gli altri in area. Si fa valere nei duelli, tutto sommato regge bene su Thuram. Se non è l’attaccante più forte del campionato, poco ci manca.
TAVARES 6,5: Il ritorno dall’ennesimo problema muscolare. C’è il rimpianto di non averlo avuto a disposizione per così tanto tempo, con lui la Lazio ha una marcia in più e riesce a sviluppare meglio. Si oppone al tentativo di rovesciata di Thuram, non riesce a contrastare Bisseck sul gol che sblocca il risultato. Esce stremato, speriamo non infortunato.
Dal 65’ HYSAJ 6: Mezz’ora compreso recupero, la spinta naturalmente diminuisce da quella parte.
GUENDOUZI 6: Una buona gara rovinata dalla disattenzione sulla punizione del nuovo vantaggio nerazzurro: parte in marcatura su Dumfries, poi lo lascia andare e l’olandese stacca da solo di testa.
ROVELLA 7: Partita positiva in fase di copertura e sbaglia poco anche dal punto di vista tecnico. Vecino è un supporto in più al solito tandem, ma c’è tanto di suo in una prestazione così. Inesauribile.
ISAKSEN 5: Bravo a crearsi le situazioni, fenomenale nel non saperle sfruttare. Cancella le ripartenze con scelte sbagliate e ritardate, sono le chance a campo aperto da non cestinare, invece lo fa puntualmente. La Gioconda degli errori inaccettabili è il tiro molle a tu per tu con Sommer: certe occasioni si pagano e si è visto poco dopo. La mancanza di cattiveria non è una giustificazione, ma una colpa.
Dal 53’ PEDRO 8: Sempre lui, ancora lui. Perché la qualità non invecchia e si vede ogni volta che calcia verso la porta. Il destro dell’1-1, poi glaciale dal dischetto come aveva già fatto a San Siro contro il Milan. Sarà un caso? Un’altra pasta rispetto agli altri, bisogna farsene una ragione.
VECINO 6,5: Il gol del pareggio con la Juve lo lancia nella formazione titolare a San Siro. Dà una mano al tandem in mediana, in più per posizione ha il compito di accompagnare l’attacco con gli inserimenti. Partita di sostanza.
DIA 6,5: Si sacrifica allargandosi a sinistra, come da prove della vigilia. Gioca una partita intelligente, la cosa migliore la fa quando si accentra: filtrante stupendo per Isaksen, che purtroppo rovina tutto calciando addosso a Sommer. Peccato per l’opportunità che fallisce in prima persona su suggerimento del Taty.
CASTELLANOS 6: Il gesto tecnico migliore è il dribbling che regala il rigore del 2-2, toccato di mano da Bisseck e trasformato da Pedro. Nella ripresa aveva regalato un bel pallone in profondità a dia. Pure lui però sbaglia tanto negli ultimi 16 metri, a volte proprio concettualmente.
ALL. BARONI 7: La Lazio sta bene in campo, regge botta e con ogni probabilità toglie lo Scudetto all’Inter. Tatticamente la squadra si fa valere, la differenza la fanno le giocate offensive: se non c’è Pedro, si fa una fatica enorme.