Lazio, Cana: "Un altro 26 maggio? Saremo per sempre i primi. Sono orgoglioso di Strakosha"

A sette anni dal trionfo della Lazio in Coppa Italia contro la Roma, Lorik Cana è tornato a ricordare quei momenti: "Che festa con i tifosi!"
26.05.2020 10:40 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Cana: "Un altro 26 maggio? Saremo per sempre i primi. Sono orgoglioso di Strakosha"
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© foto di Federico Gaetano

Sette anni fa, una delle gioie più grandi in casa Lazio. Lorik Cana era tra i titolari della squadra che, guidata da Petkovic, si impose sulla Roma, alzando al cielo la Coppa Italia. Il difensore albanese, riporta la rassegna stampa di Radiosei, è tornato a parlare di quell'impresa, ricordando la gioia dopo il fischio finale, lo sguardo che andò subito alla famiglia seduta in Tribuna Tevere e poi, ovviamente, la festa con i tifosi. Sull'ipotesi che ci sia un altro 26 maggio, 'Il Guerriero' è stato categorico: "Noi saremo per sempre i primi. Ci sono rivincite e poi un'altra finale tra Roma e Lazio è difficile ma non impossibile". Sull'andamento della gara, Cana ha ricordato: "Rischiammo giusto un paio di volte, la difesa fece un partitone. Avevamo chiuso la porta a chiave. Io, Konko, Biava e Radu avevamo un'esperienza enorme. Stefan era il più teso, ma giocò una partita intelligente. Beppe, invece, fu strepitoso". 

I GIORNI PRECEDENTI E IL SOGNO SCUDETTO - L'ex Marsiglia ha ricordato anche il ritiro di Norcia, giorni tranquilli quelli immediatamente precedenti alla partita. L'ambiente era carico, ma tranquillo. E il sabato, alla vigilia della sfida, i giocatori pranzarono insieme a Formello. Cana ha poi svelato di aver conservato la maglia indossata il 26 maggio 2013 come il ricordo della sua esperienza nella Capitale. Chiamato a scegliere i compagni più forti, il difensore albanese ha menzionato Klose, Hernanes e Felipe Anderson. Poi, sui veterani, che giocarono il 26 maggio e ancora adesso fanno parte della squadra, ha sottolineato la crescita di Strakosha: "Thomas, tornato da Salerno, non doveva neanche rimanere, ma si è fatto trovare pronto. Ho giocato col il papà, sono amico di Thomas e orgoglioso di quello che sta facendo". Infine, sull'ipotesi che la Lazio vinca davvero lo scudetto: "Ho visto un cambio di mentalità, la squadra deve crederci".

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