ESCLUSIVA - Oliviero: "La Lazio è speciale, si respira famiglia. L'Olimpico e i tifosi..." - VIDEO

È stata una stagione da ricordare, quella vissuta dalla Lazio Women nel suo esordio in Serie A. Un cammino intenso, fatto di emozioni, sfide, cadute e rinascite, che ha mostrato tutta l’autenticità, la determinazione e la crescita del gruppo. Le ragazze di Grassadonia hanno saputo affrontare ogni ostacolo a testa alta, conquistando, con largo anticipo, una salvezza più che meritata e chiudendo al primo posto nella poule (sesto nella classifica generale). In esclusiva ai nostri microfoni, per ripercorrere tutto questo e non solo, è intervenuta Elisabetta Oliviero: “Sicuramente è stata una stagione di crescita per tutte e ci siamo messe a confronto con difficoltà nostre, siamo andate a scovare cose di noi che non sapevamo fare. Abbiamo trovato insieme l’equilibrio perfetto per far crescere la squadra e per crescere come individui”.
È trascorso un anno dal suo arrivo alla Lazio e le sensazioni positive provate la prima volta in cui ha messo piede a Formello si sono confermate poi nel corso della stagione: “È stato un impatto molto forte anche perché quando ti trovi l’Olimpico davanti e magari hai l’opportunità di andare a vedere una partita della Lazio come è stato in passato, ci rendiamo conto veramente di quanto i tifosi siano legati a questi colori. Credono in questa società e in questo progetto. Io mi sono trovata davanti una struttura a livello altissimo, dei campi sempre perfetti, degli spogliatoi tenuti benissimo. Penso che qui alla Lazio abbiamo una élite del calcio femminile in Italia, siamo contente e fortunate e soprattutto per il grande investimento che la società sta facendo su di noi. Mi ha sorpreso tanto l’ambiente, è una società in cui si respira ancora famiglia. È difficile trovare ambienti in cui ci si sente a casa e bene e questo secondo me è uno di quelli speciali anche per questo”.
Un ruolo fondamentale nel suo percorso, così come in quello della squadra, lo ha avuto Grassadonia e a tal proposito ha raccontato: “Mi ha messo davanti alle cose come stanno, alle mie difficoltà e mi ha spinta in punti in cui dove non pensavo di poter arrivare e fare cose che neanche avrei mai pensato nella mia mente. Sono sempre una ragazza che ha giocato di passione e di cuore, con tanta ossessione nelle cose che sapeva fare ma lui mi ha reso il calcio una questione di testa, di scacchi. Ci ha dato tanto a livello di gruppo e a livello personale a ognuna, nonostante il suo carattere a volte difficile ma siamo riuscite a comprenderlo e forse è per questo che noi lo apprezziamo così tanto. In cosa mi sento migliorata o cambiata? Nel modo di gestire la partita, i momenti e di guardare spazi. Anche a livello di stare sempre sul pezzo nel momento giusto e sulle piccole cose. Lui è ossessionato dai dettagli e sono le cose che probabilmente ci hanno fatto fare la differenza in questo campionato. Tre aggettivi per descriverlo? Ossessionato, è la parola chiave di Grassadonia (ride. ndr), passionale e penso che a modo suo sia folle”.
Il segreto di questa Lazio è il gruppo, compatto e solido anche, e soprattutto, nei periodi più complicati: “Penso che i momenti difficili siano arrivati all’inizio proprio perché ancora non eravamo un gruppo amalgamato, unito ma non a livello di campo o umano. Ci voleva tempo per conoscerci e per capire dove ognuna poteva dare il meglio di se per questa squadra. Cosa potevamo fare per aiutare la nostra compagna, per aiutare chiunque anche lo staff e tutte le persone che avevamo intorno. Tutto questo, giorno per giorno, ci ha portato a unirci e semplicemente all’inizio avevamo bisogno di unire questa “torta” prima di diventare un gruppo solido. Tutti hanno fatto la loro parte, tutti abbiamo perso lucidità e tutti l’abbiamo recuperata in vari momenti della stagione. A Castiello, il nostro capitano, va un applauso gigante per come ha gestito lo spogliatoio e le difficoltà. È sempre stata presente dentro e fuori dal campo e non è facile, le abbiamo richiesto un lavoro probabilmente al di sopra anche di ciò che ha fatto negli anni precedenti. È stata fondamentale, la persona di riferimento per tutti è lei. Tutti abbiamo avuto i nostri momenti, probabilmente a volte era Flaminia Simonetti, altre Martina Piemonte, sicuramente io e anche Cetinja. Abbiamo avuto tanti momenti, ma è stato proprio questo il bello che siamo riuscite a aiutarci l’una con l’altra e a sorridere di tante cose, anche di sventure che ci sono capitate”.
Con la Lazio Oliviero ha trovato anche la Nazionale maggiore, a febbraio 2024 la prima convocazione del ct Soncin, e a qualche mese dall’Europeo ha raccontato le sensazioni del momento: “Sicuramente io dentro di me sto già provando un sacco di emozioni per quello che verrà, ma se c’è una cosa che mi stanno insegnando le mie compagne e lo staff è che ci sono momenti e momenti, questo è quello per riposare un attimo la mente. Abbiamo disperso tantissime energie in questo campionato, giorno per giorno. Io tutti i giorni lavoro in ottica di quello che verrà, spero e mi auguro il meglio e lo auguro anche alla Nazionale a prescindere di quelle che saranno poi le convocazioni. Lo dico veramente, perché lo penso. Ho vissuto un gruppo fantastico e credo che ognuno che venga chiamato dal Ct Soncin faccia la propria parte e questa sarà una grande rivelazione. Se ho avuto modo di sentirlo? Il campionato per noi è finito, il campo ha parlato da solo. Chi dovrà giudicare lo farà nel modo migliore per tutti. L’Europeo? La Nazionale farà bene, si partirà dalla Nations League e si finirà quello che si è iniziato lo scorso anno nel migliore dei modi. Sarà una partita di preparazione, ora la Nazionale pensa al Galles. Ora si pensa una cosa per volta e questo porterà il gruppo a fare il meglio, sicuramente - spero dal mio cuore ed è quello che sento - ci leveremo e si leveranno tutti quanti insieme delle grandi soddisfazioni”.
Tornando alla Lazio, parlando della stagione che verrà ha aggiunto: “Mi auguro, ma ne sono sicura, si ripartirà da dove abbiamo lasciato. Non avete l’opportunità di vedere questi ultimi allenamenti, ma noi non abbiamo più niente da dire e rimaniamo affiatate e con la voglia di vincere. Il livello non si è abbassato, abbiamo voglia di giocare. Fosse per noi potremmo veramente iniziare il campionato tra due settimane. I colleghi della prima squadra, se ci hanno fatto complimenti per la stagione? Ci capita di incrociarci quando loro stanno entrando in campo e noi usciamo o magari scambiamo due passi mentre andiamo in campo. Non ho avuto l’occasione personalmente, magari il capitano può chiarirci meglio le idee se ha avuto modo di parlarci. Ci fa piacere che comunque siano venuti a vedere le nostre partite, spero si siano divertiti e perché no speriamo di ritrovarli”.
Infine, per ultimo ma non per importanza, la biancoceleste ha voluto mandare un messaggio ai tifosi: “Io sono sicura non abbiano bisogno di grandi appelli, loro tifano la maglia che è la cosa più importante. Noi dalla nostra possiamo augurarci di avere più presenza allo stadio perché il famoso dodicesimo uomo, che sono loro, potrebbe dare una grandissima spinta per quello che verrà. Sicuramente ci sono stati momenti della stagione in cui sono stati molto importanti, speriamo di trovarne sempre di più allo stadio”.
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