Lazio, i ricordi di Delio Rossi: la Coppa Italia, il derby e il tuffo nel 'Fontanone'

Era l'11 aprile del 2009 e la Lazio, guidata da Delio Rossi, vinceva il derby della Capitale. A decidere quella gara i gol di Pandev, Zarate, Kolarov e Lichtsteiner. A distanza di undici anni da quella splendida partita, ancora ben impressa nella mente del popolo laziale, l'ex tecnico è tornato a parlarne: "Passammo una settimana in ritiro a Norcia, e questa cosa ovviamente non fece piacere ai calciatori. Quel derby poteva affossarci o darci respiro, anche perché a Roma quei 90 minuti durano mesi. Ma non ci fu partita". Delio Rossi inserisce quel match in una posizione alta nella classifica dei ricordi più belli, ma il primo posto è riservato alla Coppa Italia. Per quanto riguarda le stracittadine, invece, quella del 2008, vinta 3-2 grazie alla rete di Behrami, è irraggiungibile.
LA CARRIERA DI ZARATE - Il secondo gol di quel derby lo siglò Mauro Zarate, che non si confermò nelle stagioni seguenti, sia con la maglia della Lazio che con quella delle altre squadre in cui finì a giocare. Mister Delio ha spiegato: "Non fu aiutato da chi gli era vicino. Arrivò alla Lazio avendo vinto un Mondiale U20, ma a differenza di Aguero prima di arrivare in Europa passò per gli Emirati. Lì non è calcio". A qualche minuto dal 90', poi, il tuffo nel Fontanone del Gianicolo. Una scommessa goliardica fatta il giovedì prima del derby con Suor Paola e mantenuta all'una di notte. Sarebbe dovuto rimanere segreto - afferma l'ex Lazio - ma già in sala stampa la voce si era sparsa.
L'AFFETTO DEI TIFOSI - Le stagioni trascorse nella Capitale sono per lui indimenticabili. Ancora ora, che vive a Roma nel quartiere Olgiata, riceve l'affetto dei tifosi, con i quali è rimasto un bellissimo rapporto. Paradossalmente, spiega il tecnico, si sente amato più adesso di quando era allenatore. Il ricordo positivo lasciato nel popolo laziale è per lui motivo di soddisfazione, riporta la rassegna stampa di Radiosei. Infine, immancabili i complimenti nei confronti di Simone Inzaghi, bravo a passare con la testa da giocatore a allenatore. Poi, un retroscena relativo alla scelta della società di far diventare Tare direttore sportivo: "A Lotito dissi io che Igli avrebbe potuto ricoprire questo ruolo. La forza della Lazio è che società, Tare, Peruzzi e Inzaghi ragionano con un'unica testa".
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