Marchegiani: "La Lazio come il Napoli di Sarri. Lotito mi corteggiò. Sullo Scudetto..."

L'ex portiere della Lazio Luca Marchegiani si è espresso sia sulla squadra di Inzaghi che su quella con cui vinse lo Scudetto del 2000.
24.04.2020 08:15 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Marchegiani: "La Lazio come il Napoli di Sarri. Lotito mi corteggiò. Sullo Scudetto..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

L'ex portiere della Lazio Luca Marchegiani, riporta la rassegna stampa di Radiosei, si è espresso sulla ripresa del campionato, spiegando come sia stata proprio la Lazio la squadra più penalizzata dallo stop. L'armata di Inzaghi stava vivendo un momento straordinario, con fiducia e consapevolezza della propria forza, e non è detto che riesca a ripartire con quel livello di gioco e quella mentalità. Una stagione magica quella dei biancocelesti, che l'attuale opinioni di Sky non si sarebbe aspettavo. Poi, azzarda un paragone: "La squadra mi ricorda il Napoli di Sarri quando ha sfiorato lo Scudetto. Non si lascia travolgere dalla tensione, riesce a trasformare la pressione in prestazioni". 

INZAGHI CENTRAVANTI E ALLENATORE - L'ex portiere ha dato il suo giudizio su Simone Inzaghi, sia da centravanti che da allenatore. Da attaccante - ha spiegato - era un finalizzatore, viveva per sfruttare determinate situazioni. Ma gli elogi più brillanti arrivano per la sua carriera di tecnico: "Non gli trovo difettti, ha il controllo totale della squadra". L'allenatore della Lazio è in grado di crescere e valorizzare i giocatori, ha aggiunto Marchegiani, ammettendo poi come lui stesso lo sostenesse anche nel momento in cui era meno glorificato. 

UN'IMMAGINE DA SCUDETTO - La mente va inevitabilmente al maggio del 2000, al secondo Scudetto della storia ultracentenaria della prima squadra della Capitale: "Un'immagine? Il campo pieno di tifosi". Tifosi che, racconta l'ex portiere, era venuta allo stadio per un degno finale di stagione, all'inizio non ci credeva nessuno. All'interno della squadra non sembrava un'ipotesi possibile la sconfitta della Juventus a Perugia, si sperava tutt'al più in un pareggio. La Lazio di Maestrelli e quella di Eriksson? "Come spirito di squadra, forse in 90 minuti ci avrebbero battuto. Come ampiezza di rosa, credo che la nostra squadra fosse più forte". Una Lazio che avrebbe potuto vincere di più in relazione al suo valore. Il successo più bello secondo Marchegiani è proprio quello Scudetto, vinto dopo aver affrontato tutte le squadre del campionato. 

PORTIERI - L'opinionista si è espresso poi su Thomas Strakosha, definendolo un portiere giovane, forte e in crescita, ma con ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto relativamente al suo 'peso' all'interno della squadra, come presenza, comunicazione. Deve imparare, in altre parole, a essere meno silenzioso. "È completo, può migliorare nelle uscite alte, esce ancora troppo poco per le sue qualità". Sul portiere più forte nella storia della Lazio, Marchegiani non ha dubbi. Si tratta di Felice Pulici, le cui prodezze sono state determinanti per la crescita della squadra. 

ERIKSSON E IL GRUPPO - Una sottolineatura importante su Eriksson, sulla sua tranquillità e sull'essere stato in grado di far vivere ai suoi giocatori come una stagioen normale partite in cui avevano l'obbligo di vincere. Era capace di rimanere sereno anche quando non era semplice. Di fronte a lui, racconta Marchegiani, un gruppo formato da giocatori di grande personalità. "Ci fu qualche scontro, ma prevaleva la mentalità vincente. Volò qualche schiaffo? Vola in tutti gli spogliatoi e in qualsiasi stagione". Da allenatore ad allenatore. L'ex portiere ha spiegato anche il rapporto particolare che aveva con Zoff, una sorta di guida ai suoi occhi. Per quanto riguarda Zeman, invece, Marchegiani parla del non aver vinto come il maggiore rimpianto di quegli anni. 

PERUZZI E LOTITO - Nel 2003 terminò l'esperienza di Marchegiani della Lazio. Esperienza che si sarebbe potuta concludere prima ma, nonostante l'arrivo di Angelo Peruzzi, l'attuale opinionista di Sky Sport decise di rimanere. "Sarei andato via subito, ma credevo molto nella Lazio. Peruzzi lo considero un animo, un portiere straordinario, di cui riconoscevo il valore". Poi, infine, un aneddoto su Lotito: "Mi voleva tirare dentro, mi corteggiò. Mi proponeva un ruolo dirigenziale. Avevo cominciato da poco il lavoro in tv, mi divertiva, non ho rimpianti".

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