SPECIALE AURONZO - Diciottesimo giorno, Reja prepara la Lazio anti-Al Nassr: si torna al 3-5-2, dentro Matuzalem, Bresciano e Floccari... fuori Ledesma, Mauri e Zàrate

AURONZO DI CADORE – Pioggia battente e aria frizzantina. La Lazio affila le armi per ben figurare nella penultima amichevole delle Dolomiti, nella rigida cornice delle Tre Cime di Lavaredo. Reja cerca fluidità e rapidità di movimento, “Correre, correre e correre…”, è il suo grido di ‘battaglia’ sul campo, anche se le difficili condizioni atmosferiche non favoriscono le lezioni del prof. goriziano. Rapidità di movimento e giocate in scioltezza. Questo il leit motiv biancoceleste delle ultime ore. Reja con al fianco il preparatore atletico Febbrari, sta lavorando per trasformare le fatiche del ritiro alpino in abilità di gioco, schemi e tattiche sul campo. Anche oggi nel diciottesimo appuntamento di Auronzo di Cadore l’atletica cede il passo alle giocate col pallone e ai movimenti per reparti.
Dopo una corsa blanda e un po’ di stretching, la squadra si è ritrovata divisa in due gruppi, fratinati e non. Nei minuti iniziali della seduta mattutina, dopo aver acceso i motori con il blando riscaldamento, la palla contesa fra le due ‘Lazio’ contrapposte da Reja si è trasformata nel mezzo attraverso cui la compagine biancoceleste ha testato i movimenti della difesa e dell’attacco. Centrali attenti, che cercano l’anticipo. Punte ficcanti che sfruttano i cross degli esterni. Il tutto consumato in sveltezza con pochi tocchi al pallone. In gruppo c’era Floccari, che con il suo fratino giallo si è mosso al fianco di Tommaso Rocchi (salgono le chance di vedere il "boia" di Vibo Valentia titolare in attacco insieme al capitano biancoceleste, questo pomeriggio, ndr). Sergio ha ormai archiviato del tutto il suo problema all’inguine ed ora suda sul campo solo per ritrovare la condizione. Dopo gli schemi studiati per reparti, via libera alla partitella, che ha lasciato chiare indicazioni sulla squadra anti-Al Nassr. Dopo le parentesi estemporanee di 4-3-3 e 4-4-2 Edy Reja è tornato a puntare forte sulle sue certezze. Difesa a tre e centrocampo a 5, per ispirare il duo in attacco. Dunque 3-5-2 che potremmo ipotizzare con Berni in porta, Biava, Dias e Radu in difesa, Lichtsteiner, Brocchi, Matuzalem, Bresciano e Del Nero a centrocampo, pronti a lanciare a rete Rocchi e Floccari (per Zàrate, potrebbe profilarsi la prima panchina). Capitolo infermeria: ancora fermi ai box Diakitè e Foggia. I due si sono allenati con il professor Bianchini, che nello staff tecnico è specializzato nel recupero degli infortunati.
Note di colore prima dell’allenamento foto scherzosa di tutta la squadra arroccata su uno dei furgoni Fiat concessi alla Lazio per il trasporto dei calciatori dal campo all’Hotel. Se il clima atmosferico è rigido, quello della squadra resta dunque disteso. Il gruppo è soddisfatto del lavoro svolto fra le Dolomiti ed ora ad un passo dalla chiusura del primo atto del ritiro estivo (il 4 agosto si parte per Fiuggi), i biancocelesti sono vogliosi di stupire il loro tecnico nelle due ultime amichevoli rimaste. Quella di oggi che andrà in scena alle ore 18.00, (contro l’Al Nassr di Walter Zenga), e quella in programma domani pomeriggio. Lo scoglio laziale tra 24 ore però, non sarà più la sfida secca contro il Portogruaro, bensì un triangolare che vedrà coninvolte: Lazio, Portogruaro e Olympiakos Volou, squadra cipriota.