Juve-Lazio, ancora maledizione Stadium: Vlahovic e Chiesa stendono Sarri

17.09.2023 07:22 di  Edoardo Zeno  Twitter:    vedi letture
Juve-Lazio, ancora maledizione Stadium: Vlahovic e Chiesa stendono Sarri

Prosegue la maledizione Stadium per la Lazio. Ritorno dalla sosta indigesto per la squadra di Sarri che cade contro la Juventus più cattiva, con più fame e con più voglia. Avvio feroce della Vecchia Signora che parte con il piede giusto e preme sull’acceleratore. Dopo soli dieci minuti i bianconeri la sbloccano grazie a un gran gol di Vlahovic lasciato colpevolmente troppo solo dalla coppia Romagnoli-Casale. Non mancano le polemiche sulla rete per il pallone tenuto in campo da McKennie veramente al limite. La Lazio accenna una reazione e impensierisce la retroguardia di Allegri prima con il sinistro al volo di Kamada e poi con il colpo di testa di Romagnoli. In entrambi i casi, Szczesny risponde presente. Nel miglior momento della Lazio, la Juve colpisce ancora. Sinistro potente di Chiesa che sorprende Provedel sul suo palo. Palla in rete e raddoppio dei padroni di casa, forse l’estremo difensore biancoceleste poteva fare qualcosa in più. Succede poco altro nella prima frazione, con Danilo e compagni che si difendono stretti e compatti. La squadra di Sarri, con poche idee, non riesce a colpire.

Secondo tempo: illusione e mazzata

Nella ripresa sembra essere cambiata la musica. Entrano Rovella e Pellegrini e dopo due ottimi interventi di Provedel, la Lazio si sveglia e inizia a produrre occasioni da gol. Ci provano Immobile e Felipe Anderson, ci riesce Luis Alberto che ruba palla in pressione alta e con un grande destro a giro dal limite fa 2-1. Neanche il tempo di mettere il pallone a centrocampo che, i ragazzi di Sarri staccano di nuovo l’interruttore. Vlahovic ha tutto il tempo di mettere giù con il petto un campanile e di mettere il pallone in rete con il piede non suo. Lazio trafitta per la terza volta. Marusic e Casale, colpevoli, osservano il serbo fare doppietta. Il Comandante prova a mischiare un po’ le carte nel finale. Dentro Pedro, Castellanos e Guendouzi per Felipe, Ciro e Kamada. I cambi non danno la scossa, il gol del definitivo 3-1 è una mazzata troppo pesante. Tre punti nelle prime quattro di campionato non sono abbastanza. Bisogna cambiare marcia, il palcoscenico della Champions può dare una mano in questo senso. Martedì all’Olimpico arriva l’Atletico di Simeone.

Pubblicato il 16/07