Batista, ricordi di Lazio: "Dopo la rimonta con la Sampdoria Chinaglia mi sorprese..." - VD

Batista, centrocampista della Lazio dal 1983 al 1985, è tornato a parlare di una sfida dei biancocelesti contro la Sampdoria.
09.06.2020 11:15 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Batista, ricordi di Lazio: "Dopo la rimonta con la Sampdoria Chinaglia mi sorprese..." - VD

Batista, ex centrocampista brasiliano che ha trascorso due stagioni tra le fila della Lazio, ha ricordato sul proprio profilo Twitter la sfida contro la Sampdoria del 2 dicembre 1984: "Ho molti ricordi di quel gioco con la maglia della Lazio, valido per l'11esima giornata del campionato 1984/85. Avevamo iniziato male quella stagione, nelle prime sei partite avevamo collezionato 3 pareggi e 3 sconfitte. Dovevamo tornare in cima. Nelle seguenti quattro partite, abbiamo ottenuto due vittorie, contro Cremonese e Como, un pareggio nel derby della Capitale e una sconfitta con l'Atalanta. Questa sequenza ci ha portato fuori dalla zona di retrocessione. Il 2 dicembre 1984 andammo a Genova, allo Stadio Luigi Ferraris, cercando di mantenere un buon ritmo. La Sampdoria era al quarto posto e aveva perso una sola partita in quelle undici giornate".

UNA GARA RIBALTATA - "Dopo venti minuti perdevamo già 2-0 per i gol di Mancini e Salsano. a quel tempo, Mancini era solo un giovane di vent'anni. Siamo andati nello spogliatoio con la squadra svogliata. L'entourage del presidente Chinaglia aveva anche lasciato lo stadio. All'intervallo ho detto ai compagni che dovevamo tornare con gli articoli, senza tocchi abbelliti e, se necessario, sarei entrato nell'area per provare a segnare. A poco più di dieci minuti dalla fine, Calisti affrontò il marcatore e, subito dopo, segnai i il secondo gol, portando il risultato in pareggio. Una piacevole sorpresa arrivò quando giunse nella Capitale. Mi preparai per andare in un piano bar che frequentavo spesso a Roma. Indovina chi mi aspettava lì... Chinaglia, con la sua famiglia e altri dirigenti della Lazio. Mi invitò al suo tavolo, disse di aver appreso dall'allenatore Juan Carlos Lorenzo ciò che avevo fatto nella pausa e che voleva riconoscermene il merito. Una storia che adoro".

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